la Repubblica, 26 aprile 2016
I dottori di turno la notte devono gestire in media una cinquantina di malati. C’è da spaventarsi
Interno notte in un qualunque ospedale italiano. L’Anaao, l’Associazione dei dirigenti medici, ha fatto un sondaggio e ha scoperto che i dottori di turno la notte (dagli anestesisti ai cardiologi ai chirurghi) gestiscono in media una cinquantina di malati, che diventano un centinaio per circa un medico su cinque; ma il 10,8 dei dottori nel nord-ovest arriva a 200. Quasi tutti, poi, ammettono di dover spessissimo gestire due emergenze cliniche contemporaneamente. C’è da spaventarsi. Perché è ovvio che in queste condizioni si fa fatica a fare le cose per bene. Forse, al sondaggio hanno risposto i più arrabbiati; ma il fatto stesso che accadano fatti del genere deve preoccupare. Ancor più quando si legge che la metà degli intervistati supera di gran lunga il numero di ore lavorative previsto dalla legge. Colpa dei blocchi del turn over, del sottofinanziamento alla sanità. Cascano le braccia. Ancor più quando si apprende che anche di giorno i dottori devono correre: una visita medica non può superare i 15 minuti. 15 minuti per farsi dire i sintomi, leggere eventuali esami, prescrivere rimedi: e che nessuno blateri più di dialogo medico-paziente.