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 2016  aprile 21 Giovedì calendario

L’altra rete di Gemelli

A leggere le intercettazioni dell’inchiesta condotta dalla Procura di Potenza su Gianluca Gemelli si ha a volte l’impressione di avere a che fare con la Roma del «se vedemo, dimo, annamo, famo». Insomma della metropoli in cui si parla molto e combina un po’ meno. Ma questo è il traffico d’influenza roman style, e secondo gli inquirenti era così che i suoi protagonisti contavano di fare affari o carriera, condizionando nomine e sponsorizzando individui o progetti di legge. Con l’allora ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi, compagna di Gemelli, usata come lasciapassare o grimaldello.
Quello che in una telefonata al compagno la stessa Guidi definisce «il tuo clan» lambisce ambienti e personaggi finora poco conosciuti e non indagati. E da un’inchiesta condotta dal Sole 24 Ore risulta che, ministra a parte, nella rete di persone che ruotava attorno a Gemelli ci fossero anche nomi di personaggi noti.
Ci riferiamo ad Andrea Peruzy, ex segretario generale della fondazione Italianieuropei da sempre etichettato come dalemiano, attuale amministratore delegato dell’Acquirente Unico Spa, società del gruppo Gestore dei Servizi Energetici (Gse) che funge da garante della fornitura di energia elettrica alle famiglie e alle piccole imprese, e consigliere di amministrazione della Consap, altra società che, come il gruppo Gse, è controllata dal Ministero dell’economia.
Parliamo anche di Antonio Cannalire, ex braccio destro del banchiere Massimo Ponzellini nella Banca Popolare di Milano e con lui rinviato a giudizio per associazione per delinquere. E infine, come ha anticipato mercoledì il Fatto Quotidiano, anche il generale della Guardia di Finanza Vincenzo Delle Femmine, attuale numero due dell’Aisi, il servizio di sicurezza interno.
Nell’inchiesta di Potenza, tra le tante conversazioni in cui l’allora ministra Guidi risulta innervosita dalle eccessive pressioni ricevute dal compagno, ne emerge una datata 16 giugno 2015 in cui si parla del Gestore dei servizi energetici. «Quella roba lì, di cui abbiamo parlato, passa attraverso l’impostazione (…) di tutto il mondo che ruota attorno alle società Gse. Se va avanti (…) l’ipotesi di riorganizzazione sulla quale io ho fatto una proposta (…) per razionalizzare tutto quel mondo lì e, in base alla configurazione che verrà, si deciderà quali e quanti consigli rimarranno».
La conversazione non è stata decifrata dagli inquirenti. Anche perché la ministra non fa riferimenti diretti alla richiesta del compagno. Certo è che pochi mesi dopo, nell’ottobre 2015, Andrea Peruzy viene nominato amministratore delegato dell’Acquirente unico.
Così come è certo che Peruzy è molto legato a Paolo Quinto, il capo della segreteria della senatrice del Pd Anna Finocchiaro, emerso come uno dei contatti di Gemelli. Insomma, chi o cosa questi sponsorizzasse nella sua conversazione con la ministra non è chiaro, ma al Sole 24 Ore risulta che, nel periodo in questione, Peruzy avesse un rapporto con una società saudita di nome Jawa Petroleum, e che Gemelli avesse sponsorizzato quella società con la ministra. A dimostrarlo è una serie di documenti di cui il nostro giornale è entrato in possesso.
Nel settembre del 2014 Gemelli era interessato a far firmare alla sua Industrial Technical Services, o Its, un accordo esclusivo con Jawa per operare nel settore petrolifero in Arabia Saudita. Per questo motivo ha aperto le porte del Ministero dello sviluppo economico ai rappresentanti di Jawa. Dopo una sua intercessione con la ministra, il 9 settembre, Nicola Colicchi ha accompagnato i rappresentanti di Jawa a incontrare la ministra Guidi. Alle 10,30 del giorno successivo, la stessa delegazione di Jawa è stata invece introdotta da Andrea Peruzy all’Enel perché a Jawa interessava entrare nella partita dei nuovi contatori elettrici “intelligenti” che la Saudi Electric Company, o Sec, la società elettrica saudita aveva in programma di introdurre nella propria rete nazionale. Era un business da centinaia di milioni di euro in cui l’Enel avrebbe potuto fornire il proprio know-how tecnico e Jawa le proprie entrature. Incluso Nasir al Shiha, fratello dell’amministratore delegato di Sec. Come ci dice una persona affiliata a Jawa, dopo aver aperto le porte dell’Enel Peruzy avrebbe poi continuato a svolgere una funzione di “trait d’union” con la società elettrica italiana.
Il Sole 24 Ore ha contattato telefonicamente l’Ad dell’Acquirente unico. Ma dopo aver saputo della nostra richiesta di commenti ha smesso di risponderci al telefono.
Chi invece ci ha risposto è stato Antonio Cannalire. Ma quasi esclusivamente per negare qualsivoglia collegamento con il “clan” di Gemelli. Incluso aspetti apparentemente innocui, quali il fatto di vedersi con assiduità assieme allo stesso Gemelli, a Paolo Quinto e ad altri ai tavoli del bar la Caffettiera o dell’Enoteca Spiriti in Piazza di Pietra a Roma.
Che Piazza di Pietra fosse una sorta di sede informale degli amici di Gemelli a Roma risulta sia dalle testimonianze raccolte dal nostro giornale sia dalle carte degli inquirenti. «Gemelli contattava Paolo Quinto dicendogli che (…) si trovavano in Piazza di Pietra», si legge in uno dei tanti passaggi dell’informativa della Questura di Potenza che cita la piazza romana situata appena dietro Montecitorio e Palazzo Chigi.
Proprio lì aveva il proprio ufficio uno degli indagati da Potenza, Nicola Colicchi, e spesso si recava Enzo Armanna, ex funzionario dell’Eni indagato dalla procura di Milano per lo scandalo del campo petrolifero nigeriano Opl 245.
Nelle intercettazioni il nome di Armanna non appare, ma emerge lo pseudonimo con cui era conosciuto dal giro di Gemelli, quello di “Dottor Viola”. Il vero nome è invece nei verbali di Jawa. Armanna risulta infatti uno dei partecipanti alla riunione organizzata da Peruzy all’Enel.
Contattato da il Sole 24 Ore, Armanna ci ha spiegato di avere avuto a che fare con l’Ad dell’Acquirente unico «per la vicenda saudita» e di aver frequentato Gemelli «assieme a Nicola Colicchi, Paolo Quinto e ad Antonio Cannalire, quasi sempre in Piazza di Pietra». Proprio nel bar la Caffetteria ci ha detto di aver presentato un suo amico americano al generale Delle Femmine, che era arrivato accompagnato da Cannalire.
L’ex braccio destro di Ponzellini ha confermato di aver conosciuto Gemelli attraverso Armanna, aggiungendo però di averlo visto solo «quattro o cinque volte». Quando gli abbiamo chiesto se fosse stato lui a introdurre al giro che ruotava attorno a Gemelli l’attuale numero due dell’Aisi, ci ha prima risposto che non vede quest’ultimo «da anni» e poi, attraverso il suo avvocato, ha «smentito categoricamente», spiegando di non aver «alcuna possibilità di introdurre il generale Delle Femmine(…) a un indefinito giro di persone».
Certo è che Cannalire conosce il generale Delle Femmine da anni. Il primo a rivelarlo è stato l’ex direttore dei Monopoli Raffaele Ferrara. Una conferma del rapporto con Cannalire è poi venuta da svariate intercettazioni fatte nel corso dell’indagine sulla Bpm in cui è risultato che i due si frequentassero e dessero del tu.
Il nome “Vincenzo” viene infine fatto nel corso di una conversazione telefonica intercettata dalla Questura di Potenza in cui Colicchi e Quinto elencano gli ospiti che avrebbero partecipato a una cena al Circolo della Marina. Come ha anticipato il Fatto Quotidiano, il “Vincenzo” in questione è al generale delle Femmine.
Ovviamente essere in contatto in qualche modo con Gemelli non significa essere parte del suo “comitato d’affari”. E a oggi non risulta che Peruzy, Cannalire e Delle Femmine siano oggetto di indagine. Avremmo voluto chiarire le circostanze con loro. Ma Peruzy ha smesso di rispondere al telefono una volta capito che cosa volevamo, Cannalire ha negato quello che altri attestano e il generale Delle Femmine è risultato irraggiungibile.