MilanoFinanza, 21 aprile 2016
La mazzata dell’Antitrust sul calcio italiano in tv. Multate Mediaset, Sky e Infront
Mazzata dell’Antitrust sul calcio italiano in televisione. La combattutissima partita dell’acquisto dei diritti della Serie A per il periodo 2015-2018 andata in scena nel giugno di due anni e che fruttò alla Lega Calcio la cifra record di 945 milioni a stagione, era finita nel mirino dell’Authority per le modalità di assegnazione e spartizione dei vari pacchetti, in particolare quello per la trasmissione sul satellite e sul digitale terrestre.
A conclusione del procedimento avviato il 13 maggio 2015, l’Antitrust ha comminato sanzioni per un totale di 66 milioni ai principali operatori televisivi nel mercato della pay-tv, Sky Italia e Rti-Mediaset Premium, nonché alla Lega Calcio e al suo advisor Infront. Oggetto del provvedimento l’intesa restrittiva della concorrenza che, in violazione dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, ha alterato la gara per i diritti televisivi sul Campionato di Serie A per il triennio 2015-2018. A giudizio dell’Autorità, l’intesa si è realizzata sostituendo con una soluzione concordata l’esito dell’assegnazione dei pacchetti A, B e D che discendeva dal confronto delle offerte presentate dai broadcaster.
La più colpita è stata proprio la pay tv di Mediaset, che sta per essere acquistata da Vivendi nell’operazione che porterà il gruppo francese a detenere il 3,5% del Biscione (a sua volta avrà il 3,5% dell’azienda che fa riferimento a Vincent Bolloré) e che è stata valutata poco più di 750 milioni a fronte di ricavi per 640 milioni e una perdita di 84 milioni.
Premium, che nonostante avesse presentato un’offerta economicamente più bassa per il pacchetto di diritti relativo alle partite sul digitale terrestre, salvo poi ottenere ugualmente quelle delle otto migliori squadre di serie A, dovrà pagare una multa di 51,4 milioni. Somma che dovrà saldare il Biscione, che ha chiuso il 2015 con un utile di 4 milioni, e non Vivendi. Mentre la concorrente Sky Italia, che all’apertura delle buste aveva di fatto vinto la corsa ai pacchetti principali (satellite e digitale), è stata sanzionata per soli 4 milioni. Scure anche sull’advisor Infront, gestita in Italia da Marco Bogarelli: 9 milioni. Più limitata la multa alla Lega Calcio presieduta da Maurizio Beretta: 1,9 milioni.
Sulla vicenda, poi, indaga anche la Procura di Milano, con i magistrati Roberto Pellicano, Paolo Filippini e Giovanni Polizzi, che ha inserito alcuni dirigenti di Infront e Mediaset nel registro degli indagati. «La Lega Calcio, su suggerimento e con l’ausilio di Infront, invece di aggiudicare su questa base i diritti ha promosso», secondo l’Antitrust, «una soluzione negoziale che, in contrasto con le regole del bando, ha recepito l’assegnazione concordata con i due principali concorrenti. Per l’Authority, «Rti-Mediaset Premium ha condiviso la soluzione concordata per l’assegnazione dei diritti fin dall’apertura delle buste, in ragione delle offerte da essa presentate». Quanto a Sky, benché abbia aderito in ultimo al disegno di spartizione, «ha assunto all’inizio un atteggiamento nettamente contrario alle iniziative delle altre parti ed è stata indotta all’intesa anche dal loro comportamento», per mantenere poi un «atteggiamento collaborativo» nei confronti dell’Agcm.
I soggetti sanzionati, che ora a partire da Mediaset (che si è detta «allibita» dalla decisione definita «infondata» e «basata sun un teorema costruito sulla sabbia») e Infront faranno ricorso a ogni possibile grado di giudizio, «hanno concertato così l’esito dell’aggiudicazione dei diritti, sostituendo tale accordo al risultato della procedura competitiva prevista dalla legge». Tutto ciò ha prodotto l’effetto di garantire la ripartizione del mercato tra i due operatori storici, assicurando l’assegnazione di diritti a uno di questi e precludendo l’ingresso di nuovi operatori sia nell’immediato (Eurosport in relazione al pacchetto D), sia in futuro: l’alterazione della gara è tale da incidere negativamente sulla credibilità delle future aste e, quindi, sulle aspettative di ingresso di nuovi player, quali Google-Youtube o Apple, scoraggiando qualsiasi concorrenza sul merito. Nonostante la multa record l’esisto dell’asta non muterà e quindi per i prossimi due campionati di massima serie non subiranno variazioni o scossoni in termini di messa in onda sulle due piattaforme. Il pronunciamento potrebbe ora incidere sulle prossime aste dei diritti tv attese per la metà del 2017.