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 2016  aprile 21 Giovedì calendario

Torna in Francia l’anello di Giovanna d’Arco. E diventa una questione politica

Per 370 mila euro «un pezzo di Francia torna in patria», dice Philippe de Villiers, fondatore nel 1977 del parco a tema storico Puy du Fou visitato ogni anno da milioni di francesi. Da due settimane la nuova attrazione è l’anello di Giovanna d’Arco, che il Puy du Fou è riuscito ad aggiudicarsi a un’asta a Londra ponendo fine a un esilio durato 600 anni.
Non è solo una questione per appassionati di storia. Al ritorno in Francia della preziosa reliquia Villiers ha dato un significato politico, coerente con la sua carriera. Visconte, padre di sette figli (uno di loro ha accusato il fratello maggiore di violenza sessuale, inchiesta archiviata), Villiers è stato segretario della Cultura nell’era Chirac ma soprattutto presidente del Consiglio generale della Vandea, eurodeputato e fondatore del Movimento per la Francia che auspica il recupero dei valori pre-Rivoluzione e della sovranità nazionale ceduta a Bruxelles. Villiers si è anche candidato per due volte alle elezioni presidenziali (1995 e 2007), non arrivando al cinque per cento. Fino a una decina d’anni fa il visconte occupava uno spazio marginale nella vita politica francese: ottimo oratore, più presentabile di Jean-Marie Le Pen, contendeva al Front National gli elettori dell’estrema destra nostalgici della vecchia Francia. Ma oggi i temi identitari e nazionalisti sono diventati centrali nel dibattito politico, Villiers si incontra regolarmente con il polemista Eric Zemmour e l’ex «anima nera» di Sarkozy Patrick Buisson per sostenere la causa dei neo-reazionari di destra, e il suo libro «È venuto il momento di dire quello che ho visto» è stato un best seller.
Qualche esperto esprime dubbi sull’autenticità dell’anello di Giovanna d’Arco, ma in fondo non è così importante. Bisogna alimentare il mito della santa cristiana che seppe opporsi allo straniero, e la reliquia riconquistata a Londra assolve benissimo al compito. Il 21 marzo l’anello è stato portato da cavalieri medievali tra due ali di folla al Puy du Fou, e il primo maggio l’anziano Jean-Marie Le Pen ripeterà il rito della marcia fino alla statua della pulzella d’Orléans in place des Pyramides a Parigi, accompagnato dai militanti del suo nuovo movimento «Jeanne, au secours!», «Giovanna, aiutaci!». «Dalla sua creazione il Puy du Fou si è dato come missione di contribuire alla celebrazione della Francia, delle sue meraviglie e delle sue grandezze – si legge nella nota –. Era suo dovere mettere fine all’esilio di questo simbolo». Su Le Monde, gli storici William Blanc e Christophe Naudin protestano: «Giovanna d’Arco, uccisa dagli inglesi, serve a mobilitare le folle di ieri e di oggi contro la figura dello straniero».