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 2016  aprile 20 Mercoledì calendario

Giovanni Aimo, il settantenne che ha passato la metà della sua vita volando su una mongolfiera

Sfida il vento e legge le correnti da mezzo secolo. Da quando, nel ’66, all’Aeroclub di Cuneo Levaldigi ha preso il brevetto per volare a motore. Poi il colpo di fulmine, che dura ormai da una vita: la mongolfiera.
Per Giovanni «John» Aimo, fra i «papà» in Italia del volo con il «balloon», guardare il mondo dall’alto è una passione più forte di tutto. E anche ieri pomeriggio non ha resistito: ha «levato gli ormeggi» ed è «salito su», ad ammirare la sua Mondovì, la pianura, le Langhe, da un osservatorio privilegiato. Accanto alle nuvole. Da dove si sbircia fino al mare.

Un ragazzino
«È una giornata talmente bella, rinuncio a tutti gli impegni: devo per forza volare», confessa, mentre controlla l’attrezzatura. John Aimo compirà 70 anni il 30 aprile, ma quando parla di mongolfiere sembra un ragazzino: «La sensazione che provo? Quella di galleggiare nell’aria. Ma soprattutto, l’emozione di riuscire a sfruttare il vento, che non si vede: è come se fossi una nuvola, che può salire e scendere nel cielo». 
Una vita dedicata al volo, quasi 9000 ore sul pallone. Aimo: «Nel 1979 il presidente dell’Aeroclub comprò una mongolfiera, la prima immatricolata in Italia, e cercava chi, a Cuneo, volesse specializzarsi, parlasse inglese e potesse insegnare agli altri. Mi offrii e lo fece anche il compianto Paolo Contegiacomo: pionieri a livello nazionale».
I successi
Poi una carriera costellata di successi. Sei volte campione italiano, otto volte secondo e quattro terzo. Le partecipazioni ai campionati europei e mondiali. Decine di gare. Nel 2014 l’«asso» monregalese concorre la seconda volta alla Gordon Bennet Cup, rappresentando l’Italia alla più gloriosa competizione per mongolfiere del mondo (nata nel 1906). Ed è uomo da «guinness», tuttora primatista italiano di altitudine (31500 piedi, circa 9400 metri) e durata (9 ore e 15 minuti) in cielo con il «balloon».
La passione, poi, diventa un lavoro: da trent’anni Aimo dirige la sua scuola di volo, in cui addestra persone da tutto il mondo. L’ultima iniziativa: le lezioni per disabili. Nel gennaio 2014 ottiene il brevetto con lui, diventando il primo pilota disabile di mongolfiere, l’inglese Tim Ellison, ex «top gun» della Royal Air Force, sulla sedia a rotelle a causa di un grave incidente.
A Mondovì Aimo ha aperto la strada a generazioni di appassionati e la città, anche grazie a lui, è diventata «capitale» dei palloni aerostatici. Da molti anni, per il Raduno dell’Epifania e altre competizioni, arrivano specialisti dai cinque continenti. «Questo è un posto eccezionale per volare – conferma il pluricampione -, grazie al meteo e alla presenza di molti prati aperti».
Qual è la difficoltà maggiore che s’incontra lassù? «Atterrare dove si vuole. Come? Cambiando quota, fino a trovare il vento giusto». Una disavventura? «La peggiore quando, da solo, sono decollato da Modena per tornare a Mondovì. Sono finito a Viareggio, di notte. Per le turbolenze rischiavo di cadere in mare o sull’autostrada. Sono atterrato in una pineta».
La sua mongolfiera ha un nome? «Due: “Aimo”, oppure “77”, cioè il numero di immatricolazione».