Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  aprile 20 Mercoledì calendario

Al 29 di Harley street, un paradiso fiscale nel cuore di Londra

 
“Lo strano caso del numero 29 di Harley street” potrebbe far pensare a un romanzo di Sherlock Holmes. Invece è il titolo di uno scoop del Guardian: la scoperta che quell’indirizzo è la sede legale di ben 2159 società. Se a Londra dite che andate in Harley street, tutti sanno già cosa ci andate a fare: per una visita medica. Questa stradina nel cuore della capitale è infatti da oltre un secolo la “via dei dottori”, piena di ambulatori e cliniche private: non a caso ci andava anche Giorgio VI per curare la balbuzie, come ha raccontato qualche anno fa il film premio Oscar “Il discorso del re”. Eppure al numero 29 non ci sono medici. C’è l’equivalente di un paradiso fiscale. Un centro off shore situato nel bel mezzo della capitale, non in qualche isola dei Caraibi, specializzato nell’evasione e nell’elusione fiscale, oltre che in frodi più raffinate.
Fino al 1991 ci abitava effettivamente un chirurgo. Dopo la sua morte l’edificio ha cambiato di mani varie volte e dal 2001 ospita una compagnia chiamata Formations House. La sua attività consiste nell’offrire una base a Londra a società di tutto il mondo: al conto attuale, per la precisione, sono 2159 che hanno come indirizzo il 29 di Harley street. Non che Formations House faccia molto per la maggior parte di queste aziende: fornisce una cassetta postale una segreteria telefonica. In ciò, ovviamente, non c’è nulla di illecito. Ma alcune hanno usato l’indirizzo anche per ragioni improprie, scrive il quotidiano londinese, raccontando vari casi di società fantasma, fondi inesistenti, uomini d’affari fasulli, che l’hanno utilizzato per spostare capitali da un continente all’altro e poi, preferibilmente, farli scomparire. Tutto è cominciato in un certo senso con la Thatcher, il cui governo, per incoraggiare il business, facilitò la burocrazia necessaria a formare una società.
Nel 1978, prima dell’avvento della “lady di ferro”, in Gran Bretagna ne esistevano 744 mila. Nel 1989, 1 milione. Nel 2001, 2 milioni. Oggi sono 3 milioni e mezzo. La tipica truffa di quelle registrate al 29 di Harley street consiste nell’evadere l’Iva, ma ce ne sono di più sofisticate, alcune al limite del lecito, altre ben oltre. Quando si pensa a un paradiso fiscale, si immagina un’isola tropicale. Ma off shore, conclude il Guardian, non è un luogo: è un’idea. Applicabile ovunque: anche nel cuore di Londra.