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 2016  aprile 19 Martedì calendario

La Apple va a Berlino per mettere a punto la sua prima auto

Berlino Chi pensa a Berlino, pensa a innovazione. Start up, barbe hipster, hacker indefessi e artisti emergenti. Chi pensa alla Germania, pensa ai grandi marchi delle quattro ruote, a un Paese dove una persona su sette lavora nel settore automobilistico. E dove una regione intera, il Baden-Wuerttenberg, patria di Daimler e Porsche, è chiamata “Autoland”. Un combinato disposto che deve aver convinto i top manager di Apple a installare nel cuore della capitale tedesca un laboratorio segretissimo dove ingegneri, programmatori, consiglieri e teste creative stanno disegnando, nel più totale riserbo, la macchina del futuro: la iCar. Un’auto con cui gli americani puntano a sfidare persino la regina delle strade tedesche, la Golf, racconta la Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Il progetto sta coinvolgendo una ventina di persone, «le punte di diamante del settore automobilistico tedesco». Professionisti relativamente giovani, delusi dalle carriere farraginose e dagli ostacoli che le loro idee, il loro entusiasmo avrebbero incontrato tra i capi dei “classici” grandi marchi del Paese. Nessuno sa chi siano le star tedesche dell’auto nascoste negli uffici berlinesi della Apple, né che forma o che aspetto potrebbe avere le iCar. Ma l’esordio sul mercato tedesco dovrebbe avvenire nel 2019 o 2020; saranno utilizzate anche, probabilmente, per il carsharing, un genere estremamente popolare in Germania, come dimostra il successo di Car2Go (Daimler) o Drive-Now (Bmw-Sixt) Già da mesi si mormora negli Stati Uniti di un progetto segreto, “Project Titan”, con cui il colosso di Cupertino vorrebbe sfidare la superstar delle auto elettriche, la Tesla. Il piano è stato svelato l’autunno scorso dal Wall Street Journal e non è stato mai né smentito né confermato. In seguito è girato su Internet persino un prototipo finto, dopo che una fonte ha fatto trapelare sui giornali che la iCar potrebbe assomigliare ad un mini-van.
Un pugno di ingegneri e manager sarebbero anche andati in Austria, nei siti di Magna, la fabbrica del costruttore austro-canadese Frank Stronach, per studiare la possibilità di produrre lì la prima auto della Apple. A gennaio l’azienda ha fatto sapere che la produzione delle Bmw Mini sarà spostata nel Regno Unito alla fine del 2016. Una novità che consente a Stronach di proporre a Cupertino una capacità produttiva da centinaia di migliaia di auto all’anno.
Negli Stati Uniti, all’iCar starebbero lavorando un centinaio di persone, e gli acquisti di top manager degli ultimi mesi non hanno che rafforzato il sospetto che la Apple stia progettando un’automobile. Nomi come Jamie Carson, ingegnere di grande esperienza strappato alla Tesla, Megan McClain, conquistata dai piani alti di Volkswagen o esperti del settore come Vinay Palkkode, rubato alla Carnegie-Mellon-University, sono passati alla Apple.
E forse non è un caso che l’indiscrezione trapeli dopo che Tesla, l’azienda californiana che sta vivendo un boom gigantesco di richieste cui non riesce più a far fronte, ha fatto sapere di voler costruire anche una fabbrica in Europa.
In testa ai Paesi che stanno cercando di accaparrarsi un sito produttivo del marchio più di moda del momento, ci sarebbero la Germania e la Francia. Il 3 aprile l’amministratore delegato di Tesla, Elon Musk, ha confermato via twitter che Fremont «sta raggiungendo il massimo della capacità» di produzione e che «avremo bisogno di costruire una fabbrica in Europa». Chi arriverà prima, la prima Tesla o la prima iCar?