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 2016  aprile 18 Lunedì calendario

Scoperti i motorini nelle biciclette, nuova frontiera del doping elettromagnetico

Resta d’attualità il doping tecnologico. Cioè i motorini nelle biciclette. Del tema si è occupato un lungo servizio di Stade 2, settimanale sportivo della televisione France 2, anticipato sempre ieri dal Corriere della Sera. Il cuore del reportage, che ha coinvolto 7 persone tra giornalisti e tecnici, è l’utilizzo di telecamere termiche scientifiche capaci di evidenziare fonti di calore e variazioni di temperatura. Il sistema illecito sarebbe stato utilizzato – secondo il Corriere – da sette partecipanti a due corse italiane del mese scorso, la Strade Bianche e la Settimana Coppi&Bartali. Le variazioni di temperatura rivelate dallo strumento sono spiegabili soltanto, per gli esperti interpellati, con il calore di un motore. Nomi di corridori coinvolti, nazionalità e squadre non sono stati fatti.
SOSPETTI Della nuova frontiera del doping elettromagnetico (nella ruota) la Gazzetta aveva parlato il primo febbraio, all’indomani del primo motore ufficialmente scovato dall’Uci, al Mondiale di ciclocross. E l’anno scorso, durante il Giro d’Italia, Greg LeMond aveva detto a cyclingnews e alla Gazzetta: «I motorini esistono ed è facile smascherarli. Producono calore, basta un attrezzo che lo rilevi». Stade 2 ha mostrato alcune immagini conosciute: quelle di Fabian Cancellara a Fiandre e Roubaix 2010, e quelle di Chris Froome sulla salita de La Pierre Saint Martin al Tour 2015, in tema di prestazioni avvolte dal sospetto. E immagini inedite: come quelle di Faustino Munoz, il meccanico di Alberto Contador, che nel dopo tappa di Verbania al Giro 2015 maneggia in modo strano una ruota della bici dello spagnolo e poi il suo orologio da polso, prima del controllo. È stato intervistato a Budapest l’ingegnere ungherese Stefano Varjas, l’inventore del primo motore elettrico adattato a una bicicletta da competizione. Varjas ha mostrato anche la ruota elettromagnetica, capace di apportare fino a 200 watt di potenza e dal prezzo oscillante tra i 50 e i 200.000 euro.
TEST L’Uci, per i controlli, sta utilizzando i tablet per rilevare i campi magnetici. Difficile che, almeno a breve termine (il 6 maggio parte il Giro) vengano utilizzate le telecamere termiche. «La federazione internazionale ha scelto i tablet come sistema – fa notare il presidente della Federciclo, Renato Di Rocco —. Evidentemente, è stato valutato come un metodo affidabile. Ed è in arrivo anche per le federazioni nazionali».