il Giornale, 17 aprile 2016
L’italiana Hitachi Rail Italy produrrà i nuovi treni per la metropolitana di Miami
Il futuro delle metropolitane Usa passa per l’Italia: mettendo a segno un doppio colpo negli Stati Uniti, Hitachi Rail Italy (Hri) taglia il nastro dello stabilimento dal quale usciranno i treni della nuova subway di Miami, e annuncia l’arrivo delle locomotive senza pilota per la rete urbana di Honolulu.
L’inaugurazione del sito di 13mila metri quadrati a Medley, alle porte della principale città della Florida – realizzato grazie alla vincita di una commessa da 300 milioni di dollari – è il punto di partenza col quale Hitachi intende conquistare gli Usa puntando sul suo dna italiano, legato alla precedente fusione tra Ansaldo Trasporti e Breda Costruzioni Ferroviarie. «L’apertura del nuovo stabilimento rappresenta un passo importante nel processo di espansione della nostra azienda – afferma il Ceo di Hitachi Rail Italy, Maurizio Manfellotto, sottolineando che l’impresa «ha una grande tradizione negli Stati Uniti e questo appuntamento segna l’avvio di un nuovo corso sotto il controllo del Gruppo Hitachi». Manfellotto vuole anche precisare che le vicende di Ansaldo Sts legate all’offerta pubblica di acquisto nulla hanno a che fare con Hitachi Rail Italy, che si sta affermando come fiore all’occhiello del gruppo. Nel sito di Medley saranno prodotte 136 carrozze e 272 carrelli necessari per sostituire la flotta dei vecchi veicoli della Contea. L’assemblaggio partito a marzo si protrarrà fino alla prima metà del 2019, coi primi treni che verranno messi in servizio entro la fine del 2017. Sono veicoli ad alto contenuto tecnologico, dotati di illuminazione al Led a basso consumo, un sistema di sicurezza a circuito chiuso e wi-fi per i passeggeri in transito. I quadri tecnici e direzionali dello stabilimento sono italiani, ma la manodopera è resa disponibile da un centinaio di assunzioni locali, come spiega Carlos Gimenez, sindaco della Contea di Miami-Dade. Il progetto, in linea con le leggi statunitensi, prevede l’obbligo di creare lavoro nell’area: secondo la gara il 60% della produzione deve essere appaltato a ditte locali, e anche le navi per trasportare i pezzi prodotti in Italia battono bandiera americana. Come ribadisce il Ceo, però, la dirigenza è made in Italy.
Se Miami è il primo touch base della marcia di Hitachi negli Usa, la vera portata innovativa è contenuta nel metrò che tra poco costituirà la spina dorsale del trasporto urbano di Honolulu, nelle isole Hawaii: un gioiello tecnologico visto che si tratta di un treno senza conducente, e che diventerà «il primo metrò driverless degli Stati Uniti», come sottolinea Manfellotto. Hitachi Rail Italy – aggiunge – è il maggior produttore di driverless urbani su rotaia nel mondo col 30% del mercato, da Lima a Riad, da Milano a Taipei, passando per Copenaghen. Hri ha già terminato l’allestimento del primo dei 20 veicoli a 4 casse previsti per la nuova subway di Honolulu, partito, ultimato e arredato dallo stabilimento Hri di Pittsburg, in California, con destinazione isola di Oahu. La produzione era iniziata nella fabbrica di Reggio Calabria. I lavori procedono quindi spediti in vista dell’inaugurazione del primo metrò nella città delle Hawaii il 2 maggio, nonostante qualche problema che si è verificato durante gli scavi, quando sono stati trovati i resti di un cimitero, «un po’ come avviene a Roma», dice il Ceo. Anche se in questo caso la questione è stata risolta con tempi americani, tutelando il patrimonio ma consentendo di procedere con la tabella di marcia del maxi-progetto da un miliardo e 300 milioni di dollari (tra treni e infrastrutture).
«Così come accaduto per il Frecciarossa1000, il metrò di Copenaghen e quella di Milano – spiega – continuiamo a consegnare i nostri prodotti rispettando i tempi stabiliti». «Questo nuovo successo è un ulteriore passo verso il nostro sviluppo globale – continua – sviluppo che si basa su qualità e affidabilità». L’asse italo-giapponese alla conquista dell’America guarda già alla prossima tappa, che potrebbe essere Baltimora, come ricorda lo stesso Manfellotto, precisando che ci sono tante opportunità, dal metrò tradizionale al monorotaia, passando per i senza pilota. Una delle nuove frontiere è il sistema di guida automatico dei treni del metrò grazie al quale si può aumentare o diminuire il numero delle corse a seconda del numero di passeggeri. Senza contare il business dell’ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie, spesso obsolete in tante città, sulle quali l’amministrazione Obama sta puntando molto in termini di finanziamenti per l’innovazione. E l’attesa è che il successore faccia lo stesso. «Questo nel futuro potrà essere uno sviluppo importante negli Usa» chiosa il Global Coo di Hitachi Rail, Kentaro Masai, secondo cui il sistema di produzione preparato per Miami «permette di raggiungere alte prestazioni e costruire veicoli moderni e davvero innovativi». «E per questo il gruppo – conferma – sta valutando già altre opportunità negli Usa».