Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  aprile 18 Lunedì calendario

Commento al campionato di Mario Sconcerti

Su questo che sembra ormai il prossimo scudetto della Juve è cresciuto molto il peso di Pogba. Credo alla fine sia stato il giocatore più importante. Dybala ha fatto molto, è raro anzi che un giovane mantenga subito tante promesse; vanno bene Bonucci, Barzagli e Chiellini, il vero blocco della Juve, ma Pogba è qualcosa di diverso, di poco contenibile. Dipende solo da se stesso. E ha ormai personalità europea, continuità sul campo, diversità di compiti. Un vero playmaker, uno dei pochi centrocampisti decisivi in Europa. Le qualità non erano in discussione, la domanda era sulle sue possibilità di aggiungere. Quest’anno il salto è stato evidente. E ci sono ancora margini di crescita. D’altra parte Allegri è un buonissimo maestro, cura molto i dettagli dentro la partita. Migliora i suoi giocatori, li costringe a un’applicazione costante. Basta guardare la diversità di Cuadrado adesso. Da essere solo un funambolo velocista è diventato uno schema, un giocatore estremamente tattico, senza perdere niente del suo stile. Penso che questa Juve migliorerà nel tempo, è giovane, ha fisico e classe, è ben allenata, ha ormai una mentalità da grande squadra internazionale. Ha finito per dominare un campionato non classico, uno dei pochi dove sono state a lungo in testa ben cinque squadre e che resta alle sue spalle ancora equilibrato. Intanto Brocchi debutta con una bella vittoria. L’idea di gioco è una specie di 4-3-3 mescolato, con Bonaventura e Balotelli ad alternarsi nelle mezze misure del campo. È stata una partita un po’ confusa, ma questo era anche normale. Si è visto molta volontà di correre e combattere, meno chiarezza di idee. Non ho visto un gran cambiamento, semmai una grinta più ingenua, come se ognuno volesse mettere più fisico non avendo ancora capito bene cosa dover fare. Faccio tanti auguri a Brocchi che conosco come uomo molto intelligente, ma non credo possa risolvere i problemi del Milan. Il Milan non ha problemi, ha limiti. Questo è comunque un ottimo inizio. Intanto il caso Totti sembra scappare di mano a Spalletti. Non tocca a un allenatore ridimensionare così duramente la prestazione di un suo giocatore a fine partita. Non è corretto. Nell’ansia di sfuggire alla trappola, Spalletti è precipitato dalla montagna. Ha accettato il faccia a faccia da solo, come parlasse a uno specchio, mentre Totti non dice niente e fa il suo. Ora il problema è diventato doppio e non ha più soluzione. Non conta chi ha ragione, qualcuno dovrà farsi male per forza.