la Repubblica, 15 aprile 2016
I sondaggi su Bertolaso sono disastrosi. Anche Berlusconi s’è convinto a puntare sulla Meloni
Il faccia a faccia segreto tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni è avvenuto lunedì scorso ad Arcore. I due hanno continuato a sentirsi in settimana. Il pressing della candidata di Fratelli d’Italia e Lega sul leader di Forza Italia perché si arrivi a un ritiro soft di Guido Bertolaso dalla corsa a sindaco di Roma è più insistente che mai. In tanti nel centrodestra considerano la svolta imminente. «Attendiamo quest’ultimo sondaggio che Alessandra Ghisleri mi ha garantito per lunedì, poi entro mercoledì tiriamo le somme», ha detto a tutti fino a ieri da Arcore il Cavaliere.
Quel passo, l’ennesimo clamoroso dietrofront su una decisione già presa, non vorrebbe mai compierlo. Non vorrebbe cedere ai due “ragazzotti” (Meloni e Salvini) che hanno osato sfidare la sua leadership. Ma ci sono i numeri da zavorra a inchiodare il candidato forzista nella Capitale. «In ogni caso non possiamo far saltare tutto schierandoci con Marchini, vorrebbe dire rompere definitivamente il centrodestra» ha anche aggiunto Berlusconi parlando con lo stato maggiore in attesa di una sua decisione sul caos romano. In tanti, da Giovanni Toti a Roberto Maroni passando per Maurizio Gasparri insistono perché la scelta finale riporti al recinto del centrodestra: schierarsi con Meloni. In quel caso, ha già messo nel conto l’ex premier, «dovremmo garantire a Guido un’uscita più che dignitosa». Parole che hanno fatto tornare in auge l’ipotesi di un affiancamento alla leader di Fdi come city manager, se non come vice sindaco. Lei ci sta, lui (Bertolaso) no.
L’ex sottosegretario ne ha fatto una questione di orgoglio: ormai è in partita. «Blindato, ormai non si torna indietro» dice sicuro il vicepresidente del Parlamento europeo e big del partito a Roma, Antonio Tajani. C’è anche il simbolo caldo di stampa: il logo di Fi, in alto la scritta “Per Bertolaso”, in basso “Berlusconi”. E la settimana prossima dovrebbero essere affissi i primi manifesti 6x3 in giro per la città. Un investimento economico è stato già fatto, insomma. Oggi la riunione operativa al comitato elettorale di Bertolaso con tutti gli eletti e i dirigenti romani. Il fatto è che alcuni capibastone forzisti, consiglieri municipali di un certo peso, stanno abbandonando la squadra per passare sotto le insegne della Meloni, pur di avere qualche chance di essere confermati. Altri minacciano di farlo nei prossimi giorni, come è stato comunicato a Berlusconi. L’ultima gaffe – cerchiata in blu dai tanti avversari interni ed esterni a Forza Italia – il candidato ufficiale l’ha inanellata ieri: con un tweet annunciava un tour delle periferie a Tor Vergata e poi una foto lo immortalava a passeggio per Tor Bella Monaca. Bazzecole, rispetto a quelle dei giorni scorsi che hanno determinato lo strappo di Meloni e Salvini.
La candidata di Fratelli d’Italia, al momento in testa nel centrodestra negli ultimi sondaggi, è certa di convincere alla fine l’ex premier. Matteo Salvini non è da meno. «Un accordo su Roma con Berlusconi? La settimana prossima sarò tre giorni a Roma – dice il capo leghista – sono convinto che Giorgia arriverà al ballottaggio, è l’unica opzione. Noi ci siamo, vediamo se arrivano anche altri». L’anziano leader non vuole rassegnarsi a cedere così il suo scettro, minaccia di tenersi Bertolaso. Ma il tempo e i voti fuggono.