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 2016  aprile 14 Giovedì calendario

Tutta la droga che circola nelle scuole (ed è parecchia, dicono i numeri)

Si annidano dentro gli zaini e i portafogli di ragazzi non ancora maggiorenni, le palline di hashish avvolta nella carta. Quando la campanella suona la ricreazione, tra i bagni e i cortili di molte scuole, inizia quella che molti giovani chiamano «la festa di giorno». Che si propaga poi anche al di fuori dell’ambiente scolastico, che si ciba di weekend, di pomeriggi di studio, di cene tra amici. E il comune denominatore della gioventù romana è un odore acre che si alza dal Centro alla periferia. Cannabinoidi per lo più, che girano senza sosta tra le mani dell’85% di ragazzi con un’età compresa tra i 12 e i 18 anni. Non più casi isolati o emergenze confinabili a quartieri degradati e popolari ma un fenomeno generalizzato e drammaticamente democratico. C’è chi viene colto in flagrante mentre spaccia un grammo e mezzo di hashish dentro il liceo classico Virgilio. Ma c’è anche chi si accosta agli angoli delle scuole, ogni giorno, senza che nessuno se ne accorga per barattare la stessa dose di droga. Per il Ceis, il Centro di solidarietà don Picchi, nei prossimi tre anni l’uso di stupefacenti tra i giovanissimi aumenterà, stando alle stime, del 34%. «Pasticche, liquidi, sostanze psicotrope e allucinogene che si possono acquistare su Internet senza nemmeno preoccuparsi di recuperare il pony di turno e che dilagano, proprio per questa semplicità nel reperirle, con una violenza inarrestabile», spiega Roberto Mineo a capo del Ceis. Almeno 3 giovani su 5, prosegue l’analisi del centro don Picchi, hanno provato almeno una volta una droga sintetica. Non più solo hashish ma anche lo Shabu (metanfetamina) o l’Amnè, uno spinello a base di marijuana e metadone.
LE PIAZZE
A trovarle le sostanze non è poi così complicato. Le piazze dello spaccio, anche per chi non ha raggiunto la maggiore età, sono le stesse degli anni Ottanta del secolo scorso. Sono cambiate però: meno “urlate” e più “raffinate” rispetto al passato. Nascoste nel buio di quartieri e parchi che hanno conquistato anche compratori appena sedicenni. Per l’eroina o la cocaina svettano piazza Gasparri, Tor Marancia, Tor Bella Monaca e ancora il Quarticciolo, Centocelle, Tufello e il Pigneto. Per i cannabinoidi invece è facile fare incetta al laghetto dell’Eur, al Pigneto e a Portuense. Nella Capitale lo scenario è questo: sono proprio i cannabinoidi le sostanze che vanno per la maggiore tra i ragazzi con un aumento del 30% tra il 2013 e il 2015. La cocaina perde “appeal” e il consumo tra i ragazzi scende del 7%. «Tuttavia – prosegue Mineo – tra la popolazione giovanile si sta riaffacciando anche l’eroina il cui consumo è aumentato del 37% in soli due anni». «Che siano borgate o quartieri borghesi – conclude il presidente del Ceis – la droga è entrata in ogni meandro e in ogni filamento del tessuto giovanile». Ciononostante, ci sono dei quartieri in cui il fenomeno continua a farla da padrone.
IL CONSUMO
È il caso del X municipio e di tutto il quadrante di Ostia, Acilia e Castel Fusano. Qui, nel 2015 i giovani che hanno provato almeno una volta una droga o sono consumatori di hashish sono il 21,7%. Due anni fa, nel 2013, la percentuale si fermava al 16,2%. Anche nel VI municipio – quelli delle Torri, da Torre Spaccata a Tor Bella Monaca – i giovani con le mani nella droga sono tanti: il 14,1% (nel 2013 erano il 10,3%). Ancora: non va meglio nel Centro di Roma, tra le scuole frequentate da alunni cosiddetti di buona famiglia. Il consumo di stupefacenti si attesta sul 12,7% tra giovani non ancora maggiorenni: il 3,2% in più rispetto a quelli di due anni fa. Mentre anche il XIV municipio, ossia il quartiere di Montemario, Trionfale, Balduina, è in emergenza con una crescita dello 0,3% di giovani pronti a fumare droga. E di fronte a questi dati appaiono pochi proficui gli incontri che proprio la Polizia di Stato ha compiuto nell’ultimo anno scolastico tra i giovani di Roma. Nel progetto “scuole sicure” bandito dalla Questura della Capitale e volto a promuovere un’informazione preventiva sui danni e sugli effetti provocati proprio dagli stupefacenti, gli operatori hanno incontrato circa 25mila studenti di cui 6.744 appartenenti a 42 istituti superiori. Studenti che, stando alle percentuali del Ceis, sembrano siano stati poco attenti.