Il Messaggero, 14 aprile 2016
I conti della Casaleggio Associati sono peggiorati. Il figlio Davide si occuperà di ricavi più che di politica
L’azienda, prima di tutto. Davide Casaleggio rimarrà un manager a metà tra la politica e il web marketing. Sarà questo il modo per onorare il progetto politico del padre. Si rimetterà al lavoro per creare nuove strategie di rete, più aggiornate, più competitive, quelle stesse strategie di web marketing che hanno fatto entrare nei social, una volta si sarebbe detto nelle case, degli italiani le facce dei parlamentari grillini.
Ieri la Casaleggio Associati, nonostante il grave lutto, è rimasta aperta e non ha annullato l’evento più importante dell’anno, programmato alla Camera di Commercio di Milano: la consueta presentazione del Rapporto “E-commerce Italia/Europa 2016” al quale erano invitati manager del colosso cinese di e-commerce Alibaba (2 miliardi di consumatori nel mondo) o di Zalando per citarne solo due. A fare gli onori di casa era sempre stato Davide Casaleggio. Ieri, invece si è presentato Maurizio Benzi che è l’immagine perfetta del matrimonio tra politica e web celebrato dall’ideologo M5S. É tra i fondatori del primo Meetup a Milano e candidato, non eletto, alle politiche del 2013 con il M5S. È stato collaboratore dell’azienda di via Morone dal 2004 fino a diventare socio di Casaleggio Associati ed entrare nel consiglio di amministrazione l’anno scorso.
LE CHIAVI DEL SERVER
È uno di quelli che possiede le chiavi del server e del mondo editoriale targato Casaleggio Associati: ci sono i libri Adagio, etichetta della holding nata nel 2013 che si definisce «un’opportunità intrigante per le case editrici tradizionali che hanno necessità di rilanciare e promuovere il loro titoli in Rete».
Ma alla Casaleggio associati appartengono anche le piattaforme Tze Tze e Lafucina.it, La Cosa e Psyco Mappe, tutti siti tranne l’ultimo che è un libro che proponeva nel 2013 quando è stato lanciato «una mappa di Milano alternativa a quella topografica». Veri macinatori di clic dove vengono canalizzati i lettori del blog Beppegrillo.it attraverso collegamenti ipertestuali civetta, quelli che hanno titoli suggestivi e promettono contenuti esplosivi. Click baiting è la parola magica che conoscono gli esperti di strategie web: più clicchi e più guadagni ed è quello che succede anche con gli spot sul blog.
Lo sa bene Casaleggio jr. Proprio 12 anni fa, mentre nasceva l’azienda che ha portato ai blocchi di partenza virtuali, e a Roma poi, 36 senatori e 91 deputati, Davide Casaleggio scriveva un libro profetico in cui analizzava le elezioni europee del 2004 e i partiti in rete. E scopriva che si muovevano ancora incerti. Aveva individuato una nicchia di mercato politico profonda e ancora non sfruttata. Tra gli obiettivi di quel libro si legge: «Convincere gli indecisi, comunicare senza intermediazioni, ricevere finanziamenti direttamente, tramite iscrizioni al partito o acquisto di merchandising, costruire programmi politici assieme agli elettori». Obiettivi che sono parte integrante del progetto politico M5S che sarebbe nato solo 5 anni dopo. Ecco perché Davide Casaleggio sarà fondamentale per scrivere questo nuovo capitolo del M5S dove sempre di più si punterà a traghettare il know how aziendale dentro il movimento.
LA PIATTAFORMA
La piattaforma Rousseau è stata studiata e messa a punto ed è nata per questo: per predisporre, tanti, innumerevoli pulsanti elettronici e far decidere gli iscritti al movimento. Ha distratto anche energie all’azienda, per la verità.
Nell’ultimo bilancio disponibile, quello del 2014, c’è una perdita d’esercizio di 152mila euro. Mentre nei primi anni la società fruttava dividendi significativi per 1,7 milioni, i ricavi, dopo l’ingresso del Movimento in Parlamento sono passati da poco da 2,1 milioni a 1,5. A pesare sugli affari dell’azienda c’è stata anche la fine del contratto per il blog cadoinpiedi.it di Chiarelettere.