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 2016  aprile 14 Giovedì calendario

Capri sfregiata dai troppi cantieri. La protesta di vip e residenti

Un panorama mozzafiato sfregiato da un cantiere fermo da quattro mesi: la gabbia di tubi Innocenti che si vede dal mare, un’improbabile teleferica che parte dalla scogliera e arriva in cima attraversando rocce e vegetazione. Macchinari e tubolari arrugginiti abbandonati a due passi dalla riva. È ridotto così l’Arco Naturale di Capri. La “meraviglia della natura” raccontata da Raffaele La Capria è prigioniera di una storia di carte bollate che sparge altro sale sulla ferita ancora viva della chiusura di via Krupp, un altro dei luoghi incantati dell’Isola Azzurra chiuso ormai da due anni. «Bisogna salvare Capri da questo scempio», dice Marino Lembo, che come vicesindaco si interessò personalmente dell’iniziativa e oggi, da capogruppo della lista di opposizione “Avanti Capri”, ha chiesto una riunione urgente del consiglio comunale.
Tutto era iniziato con le migliori intenzioni: mettere in sicurezza l’area e consolidarla. C’erano i soldi, 1,630 milioni di finanziamenti europei, e la disponibilità a portare a termine l’opera senza turbare la magia delle estati capresi. Ma il percorso della burocrazia, ancora una volta, ha avuto il sopravvento. La gara è stata bandita alla fine del 2014, i lavori sono iniziati a maggio 2015 ma si sono bloccati quasi subito. Dall’inizio di novembre non si muove più una pietra perché l’azienda e l’amministrazione hanno ingaggiato un contenzioso giudiziario dagli esiti, al momento, imprevedibili.
«L’Arco Naturale – spiega Lembo – è un bene vincolato, per questo il progetto fu concordato con la Soprintendenza. La gara fu aggiudicata dalla nuova giunta con un ribasso addirittura del 45 per cento e i lavori si fermarono quasi subito per difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali. Si pensò di trasportarli in elicottero ma l’ipotesi fu accantonata. Così gli uffici hanno autorizzato questo mostro di teleferica, determinando però l’immediata contestazione da parte dell’azienda che la considera un maggior costo». La ditta reclama il pagamento della struttura. Il Comune invece è di diverso avviso. «L’opera dovrebbe far parte dell’organizzazione di cantiere – afferma il sindaco di Capri, Gianni De Martino – non può essere considerato un costo suppletivo». L’amministrazione ha attivato le procedure per la rescissione del contratto, la ditta si è rivolta al giudice che ha nominato un consulente tecnico d’ufficio. E intanto i lavori sono fermi.
«Vanno accertate le responsabilità. Serve un provvedimento straordinario – attacca Lembo – l’Arco Naturale è come la Grotta Azzurra e i Faraglioni, un patrimonio del Paese, non solo dell’isola di Capri. Rischiamo conseguenze enormi, che potrebbero trascinarsi per anni, non solo dal punto di vista turistico e ambientale: di questo passo, si fa sempre più concreta l’eventualità che vengano revocati i finanziamenti». Dunque non sarà facile liberare dai ponteggi quel paesaggio che ha fatto innamorare visitatori di tutto il mondo. Il sindaco De Martino ammette che il pericolo per la stagione estiva ormai alle porte esiste. «E sarebbe un disastro, ma possiamo contenerlo riuscendo a far riprendere i lavori prima possibile, con questa ditta o con un’altra, in modo da restituire un’immagine decente all’area. Purtroppo ogni cantiere ha una storia iniziale e uno sviluppo successivo. Nessuno più di noi sta soffrendo per la situazione che si è venuta a determinare. Ma ho fiducia nel lavoro del consulente del magistrato. Ci siamo difesi e attaccheremo», assicura il sindaco.
Il suo vice, Roberto Bozzaotre, rincara la dose: «Lo stato in cui versa attualmente l’Arco è assolutamente inaccettabile, e chi è responsabile di quello scempio ne risponderà in tutte le sedi. È evidente che si deve trovare al più presto una soluzione. La priorità dell’Amministrazione è quella di tutelare una delle sue più grandi e famose bellezze naturalistiche e di trovare la strada più veloce e sicura per completare le opere di risanamento». E intanto da due anni si attende la riapertura di via Krupp, la rinomata arteria caprese chiusa perché esposta al pericolo di caduta massi. «Stiamo lavorando – garantisce il sindaco – ma se si deve intervenire, bisogna farlo bene. Lo studio di fattibilità è pronto, parliamo però di importi molto elevati». È stata una giornata con poco sole, quella di ieri, a Capri. Dal mare però i tubi innocenti sull’Arco Naturale si vedevano benissimo.