Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  aprile 13 Mercoledì calendario

APRILE Pino

• Gioia del Colle 20 febbraio 1950. Giornalista e scrittore. È stato vicedirettore di Oggi, direttore di Gente e di Fare Vela. «Vado ancora fiero del mio scoop mondiale: Carolina di Monaco calva» (a Stefano Lorenzetto) [Pan 24/10/2013].
• Il primo articolo, sulla Gazzetta del Mezzogiorno, lo scrisse sul sindaco di Cesano Boscone che tirava giù palazzi abusivi con la dinamite: «La volta che lessi il mio articolo fu la prima volta che toccai il quotidiano, come la prima volta che toccai Oggi fu nel 1975 quando pubblicarono un mio articolo».
• A Oggi fu assunto nel 1979, prima collaborò con Rai, Europeo, Annabella, Corriere Informazione, Secolo XIX, Messaggero.
• «Aprile è un intellettuale, però bravissimo a dirigere Gente» (Bernard Mellano ex direttore generale di Hachette).
• Quando dirigevo un giornale, la mia regola era: chiunque abbia sbagliato, la colpa è mia».
• Tra i suoi libri: Elogio dell’imbecille (Piemme, 2002) tradotto anche in coreano; Elogio dell’errore (Piemme, 2003) sulla necessità «teologica, ma anche fisica» dell’errare; Il mare minore (Addictions-Magenes Editoriale, 2004) «sull’invenzione del velismo da tavolo, ovvero la navigazione da fermo e all’asciutto».
• Nel marzo 2010 ha pubblicato per Piemme il libro Terroni, un saggio che descrive gli eventi che hanno penalizzato economicamente il meridione, dal Risorgimento ai giorni nostri. Per questo libro, il 29 maggio 2010, gli sono stati conferiti, fra gli altri, a Palermo il Premio Augustale, a Reggio Calabria il Rhegium Julii, ad Aliano il Premio Carlo Levi, ad Avezzano il Premio Marsica. Dal libro nasce lo spettacolo teatrale omonimo con l’attore Roberto D’Alessandro e musiche di Mimmo Cavallo.
• Dopo Terroni, sempre per Piemme ha continuato sul filone meridionale con: Giù al sud. Perché i terroni salveranno l’Italia (2011), Mai più Terroni. La fine della questione meridionale (2012); Il sud puzza. Storia di vergogna e di orgoglio (2013). Stefano Lorenzetto: «In tutto fanno 1.312 pagine, esattamente quelle del romanzo Guerra e pace di Lev Tolstoj nell’edizione Mondadori del 1956. “E ogni volta mi devo contenere. A Terroni ho dedicato 30 anni della mia vita. Sarei ancora lì a scriverlo, se non fosse stato per Maria Giulia Castagnone, direttrice editoriale della Piemme, che dopo un decennio di attesa mi intimò: “Adesso smettila e mollaci il pupo”. Da adolescente piangevo su Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi. Quando il suo nipote napoletano, Guido Sacerdoti, nel 2010 mi consegnò il premio intitolato allo zio, non riuscii a dire nulla. Se avessi aperto bocca, sarei scoppiato in lacrime. Quello non è un libro: è l’altare davanti al quale, da ateo, prego ogni sera”» [Pan 24/10/2013].
• Nel 2014 invece ha pubblicato Terroni, ’ndernecional. E fecero terra bruciata.
• Politica: «La prima volta votai Dc per ingenuità, su consiglio d’un amico. Delusione feroce. Poi a sinistra, senza mai avere un partito, cosa che ritengo incompatibile col giornalismo. Infine quasi stabilmente per i repubblicani di La Malfa, padre, ovviamente. Alle prossime elezioni forse non voterò, anche se so di fare un regalo ai peggiori» [Lorenzetto, Grn 23/1/2011]. Ma poi nel 2013 ha votato al Senato per il Partito del Sud, alla Camera per Rivoluzione civile. «Due voti sprecati. Rifuggo questi due blocchi di potere, tanto a sinistra quanto a destra, che impediscono ai migliori di fare politiche migliori» [Lorenzetto, Pan 24/10/2013].
• Ha fatto il militare: «Arruolato, C4 rosso, se non ricordo male: mi dissero che, se fosse scoppiata la guerra, sarei finito in ufficio. I miei polmoni non davano affidamento: postumi di Tbc e quattro pacchetti di Gauloises al giorno» [Lorenzetto, Grn 23/1/2011].
• Sposato, ha due figlie. Marianna è giornalista a Oggi.
• Tra i suoi hobby c’è la «vela da fermo: non vedo la mia barca da anni. Le pago una badante e una ricca pensione per svernare nei luoghi in cui mi piacerebbe vivere».
(a cura di Jessica D’Ercole)