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 2016  aprile 13 Mercoledì calendario

I 90 anni di Elisabetta II, la regina dei record

Il 21 aprile la regina Elisabetta compirà 90 anni, ma per lei sarà un giorno quasi come gli altri. Inaugurerà un nuovo sentiero pubblico di sei chilometri a Windsor, stringerà un po’ di mani tra la folla, riceverà qualche mazzo di fiori. La sera, accompagnata dal marito Filippo, dal figlio Carlo e dalla Duchessa di Cornovaglia Camilla, accenderà un grande falò, il primo di mille altri che illumineranno in risposta, come ai tempi di Elisabetta I, le alture della Gran Bretagna. Più tardi, al castello, Carlo offrirà alla madre un ricevimento cui parteciperanno altri membri della famiglia. Elisabetta aprirà qualche regalo divertente, ma non costoso: da anni ha imposto un limite di spesa di poche decine di sterline ai regali che i Windsor possono scambiarsi. 
La festa
Nulla di strano in questo. La Regina ha preso il tè da sola in molti compleanni, perché i suoi parenti sono continuamente presi dagli impegni pubblici a cui lei non vuole che si rinunci. E poi i veri festeggiamenti saranno come sempre in giugno, con la cerimonia della «Queen’s Birthday Parade», l’intera famiglia raccolta sul balcone di Buckingham Palace e uno street party per 10.000 persone lungo il Mall. Ci sarà da festeggiare anche Filippo, che il 10 giugno compie 95 anni. Nel 2017 celebrerà con la



Regina le nozze di platino, 70 anni.
L’affetto che la Gran Bretagna sta per mostrare a Elisabetta in occasione dei suoi 90 anni non ha precedenti. Nessuno è mai stato così amato e rispettato nella millenaria storia del Paese, e per così tanto tempo. Storici ed esperti cercano di spiegarne le ragioni: il Guardian, sempre velenoso con la famiglia reale, ha scritto che la monarchia britannica non è un’attrazione turistica né una soap opera (anche se a volte lo è stata), neanche una fiaba di principesse e soldatini. È invece un narcotico: Elisabetta è stata a tal punto assimilata che ora i sudditi confondono la monarchia con il suo regno, e avranno un brusco risveglio. 


L’analisi
Forse c’è del vero anche in questa spietata analisi, ma le ragioni devono essere altre. La prima è l’orgoglio per come la Regina ha rappresentato il proprio Paese. Da quando è salita al trono nel 1952 ha incontrato tutti i grandi della Terra, e ognuno di loro, esclusi i papi e i leader comunisti, si è inchinato davanti a lei. La seconda è certamente la riconoscenza per la totale dedizione al compito che le è toccato, anteposto ad ogni altra cosa, compresa la sua famiglia. Elisabetta rappresenta valori ormai perduti nelle società moderne: il senso del dovere, la buona educazione, la riservatezza, persino la sobrietà nel vestire o nell’esibire gioielli. In un’epoca in cui tutti sentono il bisogno di raccontarsi, non ha mai dato un’intervista. Mentre tutti parlano a vanvera, lei conosce il grande potere del silenzio e di una breve frase pronunciata quando serve. La gente è contenta di sapere che non beve champagne, che quando è sola si fa servire gli avanzi del pranzo precedente, che controlla la sera che le luci del palazzo siano spente, che si riscalda a Balmoral con una stufetta elettrica dentro al camino. 
Nel 2012, dopo i festeggiamenti per il Giubileo di diamante (60 anni di regno) la sua popolarità ha superato l’80%, una percentuale che ogni politico può solo sognare: un milione di persone si erano accalcate per ore lungo il Tamigi sotto la pioggia, per vederla passare a bordo della royal barge Gloriana. Per non deluderle, Elisabetta, invece di cercare riparo a poppa come avrebbe potuto, era rimasta con il marito Filippo in piedi sotto l’acqua, come i suoi sudditi, confermando l’idea che la sua vita è stata ed è anche un lungo martirio, addolcito solo dai molti privilegi che lo accompagnano. 
Come sua madre, vissuta fino a 101 anni, la Regina si mantiene in buona salute grazie a cibo di qualità, aria fresca, attività fisica e medicine omeopatiche. Non abdicherà mai e cederà il regno a Carlo (68 anni, 63 da erede al trono) solo se non sarà più in grado di muoversi o di ragionare. E nessuno al mondo, nemmeno suo figlio, desidera che questo avvenga.