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 2016  aprile 13 Mercoledì calendario

Ma la partecipazione online dei grillini è stata un flop. Ora c’è Rousseau

Tradito dai militanti grillini. Il sogno della democrazia digitale di Gianroberto Casaleggio, con la rete sovrana e i parlamentari relegati a semplici «portavoce», si è schiantato contro la scarsa partecipazione degli attivisti del Movimento Cinque Stelle. 
Due numeri certificano il fallimento. Ogni volta che una proposta di legge viene discussa sulla piattaforma operativa online, parte una email che invita i 130 mila iscritti al M5s a partecipare alla stesura del testo. Ma a intervenire sono poche decine di persone. Insomma: lo zero virgola.
L’ultima proposta discussa e pubblicata nella sezione «Lex parlamento» riguarda modifiche all’ordinamento del personale dei vigili del fuoco. In due mesi si contano appena 80 commenti. Anche la qualità della discussione, a volte, lascia a desiderare. C’è chi si limita a dirsi d’accordo e chi inveisce contro Renzi. Il picco di partecipazione delle ultime leggi si è registrato nella norma per incentivare i veicoli elettrici: qui gli interventi sono stati 250. Se si risale l’elenco a gennaio ci sono i 500 attivisti che hanno collaborato alla stesura della proposta per la tutela del made in Italy. Per il resto si viaggia attorno ai duecento commenti. 
Non è sempre stato così: alla stesura delle prime proposte di legge – datate inizio 2014 – partecipavano migliaia di iscritti. I temi erano quelli più cari al popolo grillino: cancellazione dei finanziamenti pubblici all’editoria, abolizione dei senatori a vita, reddito di cittadinanza. Quest’ultima iniziativa tenne banco per settimane e vide la partecipazione di 8.153 militanti. Rispetto a questi numeri il crollo del coinvolgimento è vertiginoso. Una settimana fa l’iniziativa firmata dalla senatrice Paola Taverna su «disposizioni in materia di diritto al lavoro dei disabili» si è chiusa con 160 commenti. 
Da ieri è attivo il nuovo sistema operativo dei grillini: si chiama «Rousseau» e sostituisce la precedente piattaforma. Piattaforma che ormai era diventata una sorta di forum semideserto. I militanti attivi restano comunque poche centinaia ed è improbabile che l’andazzo cambi. C’è infatti un altro dato che può aiutare a spiegare la disaffezione degli iscritti: delle ultime cento proposte di legge discusse sulla piattaforma, solo tre sono state poi effettivamente depositate in Parlamento (peraltro senza essere approvate). Dalla base grillina rispunta inoltre una lamentela ricorrente: ai cittadini non è mai stato consentito presentare le loro leggi, infatti possono unicamente intervenire con osservazioni su quelle scritte dai parlamentari. 
La partecipazione dei militanti grillini via Internet non va meglio quando si parla di candidature. A Milano Gianluca Corrado, l’avvocato «ripescato» dopo la rinuncia di Patrizia Bedori, è stato selezionato per correre a sindaco sulla base di appena 634 voti espressi nelle «primarie confermative» sul blog. A Torino Chiara Appendino è stata votata all’unanimità per alzata di mano da una riunione di circa 250 attivisti. A Roma Virginia Raggi, candidata dei Cinque Stelle al Campidoglio, ha detto addio alle primarie online per la scelta della squadra. Sarà un comitato interno ai pentastellati a decidere i papabili futuri assessori. Con buona pace della rete.