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 2016  aprile 10 Domenica calendario

Il «korto» ovvero l’orto che si coltiva a colpi di mouse

Fino a qualche tempo fa il torinese Davide Almondo lavorava nel settore informatico. Un giorno, pensò che il suo futuro non era più seduto davanti allo schermo di un computer, ma con la schiena piegata su un campo di terra da zappare. E così è riuscito a sposare il web con la verdura. 
Ha inventato «korto», un orto che chiunque può coltivare a colpi di mouse, restando in pantofole nel salotto di casa. Bastano dei «clic» per innescare un «personal farmer», una persona reale, che semina gli ortaggi scelti e li cura fino alla maturazione. Poi Davide Almondo suonerà alla vostra porta di casa e consegnerà le primizie. «E c’è anche la possibilità di controllare il piccolo appezzamento attraverso una webcam – evidenzia Almondo –. Ero partito con un po’ di paura, oggi servo 300 clienti». La singolare avventura dell’ex informatico inizia un mattina del 2011 quando, su «La Stampa», legge che il Comune di Venaria Reale, a due passi dalla Reggia sabauda, spenderà 180 mila euro per realizzare 200 orti urbani su un’area abbandonata. «Andai dal sindaco e gli dissi: “Io di orti ne posso allestire il triplo, però, me li fate gestire». Per fortuna l’amministrazione di Venaria accettò, ma per me era una scommessa coraggiosa». Qualcuno lo guarda come un marziano: «Sei andato fuori di testa». Si sbaglieranno. 
I 550 orti urbani (90 metri quadrati ciascuno, affittati a 150 euro l’anno) vanno a ruba. Ad Almondo arrivano quasi 2 mila richieste di affitto: «Ho capito che, per molte persone, avere un piccolo fazzoletto di terra era un modo per ritrovarsi, per socializzare». A Borgaro, un altro centro alle porte di Torino, disegna altri 110 orti. L’idea viene poi traslata in «Gardenchef», ovvero coltivare frutta e verdura per i ristoratori che lo richiedono e vogliono portare sulle tavole solo prodotti «a chilometro zero». Arrivano 40 richieste, dalle vecchie osterie di quartiere a prestigiosi ristoranti. Spuntano altri progetti. Almondo concepisce Cascina Quadrilatero recuperando un’area in piazza Emanuele Filiberto, a due passi da Porta Palazzo, lo storico mercato torinese. Chi vuole, può entrare e prelevare rosmarino, basilico o insalata. Nel cuore della città l’Nh Hotel smonta la piscina dal tetto e Almondo riempie la vasca con un mega orto per il ristorante. Per questi allestimenti si aggiudica «l’Oscar Green», il concorso promosso da Coldiretti Giovani Impresa per valorizzare l’innovazione in agricoltura. Ma, in testa, gli frulla altro. «Volevo che, anche chi non ha tempo o non sa come si impugna una vanga, potesse avere sulla sua tavola la mia verdura» – ricorda. Così l’ex informatico chiede consiglio ad un suo amico Jacopo Morini, direttore creativo di Armando Testa. «Ci siamo confrontati e, dopo un po’ è nato il progetto “Korto”» – racconta Morini. Che si innamora dell’iniziativa, diventa socio e coinvolge nell’iniziativa anche l’attore Luca Argentero. 
Oggi esistono tre tipologie di orto on-line: single, family ed xl. Ovvero due e mezzo, cinque o dieci chili di verdura la settimana, rispettivamente per 9, 16 e 29 euro. Intorno al progetto lavorano una ventina di addetti. «Sono contento – conclude Almondo – perché ho cambiato la mia vita in meglio. E spero anche di far mangiare bene le persone».