Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  aprile 11 Lunedì calendario

Huawei o il successo della tecnologia low cost

Con l’ingresso sul mercato di Huawei P9 il panorama della nuova generazione di smartphone può dirsi completo, almeno per i prossimi mesi. E quello che emerge, se già non si era capito abbastanza, è che ormai le grandi aziende si limitano a rifinire e migliorare ogni volta le stesse caratteristiche, dalla fotocamera al display, passando per il processore e la batteria. Si tratta di innovazioni che nel complesso non rivoluzionano il settore, ma lo sforzo da parte delle grandi aziende di tecnologia di volersi differenziare nel mercato è comunque evidente. Un mercato che dal punto di vista dei sistemi operativi attualmente è sempre più dominato da Android: secondo le rilevazioni della società Kantar, il software di Google guadagna terreno sia rispetto a quello di Apple, iOS, che a quello di Microsoft, Windows Phone, il quale continua a subire perdite importanti. In Italia, nel primo trimestre del 2016, il robottino verde si attesta infatti sul 78,4% del totale (+12,1%), iOS sul 14,3% (-3,2%) e Windows Phone sul 6,7% (-7,7%). Il successo di Android suggerisce che la continua corsa a sfornare nuovi costosissimi dispositivi potrebbe spingere molti utenti a preferire versioni di smartphone più datate ma ugualmente valide e, soprattutto, meno costose. Una tendenza che potrebbe creare problemi ai produttori di device di alta gamma come Samsung e Apple (che globalmente guidano le vendite rispettivamente con il 22,5% e il 15,9% del mercato) e favorire le aziende cinesi come Huawei e Xiaomi (quest’ultima da noi deve ancora arrivare ma in Cina è leader), che propongono alternative economiche ed efficienti.
I DISPOSITIVI
L’esempio più lampante è il nuovo P9, presentato da Huawei a Londra in pompa magna mercoledì scorso. Uno smartphone potente ed esteticamente molto curato che punta soprattutto sull’immagine: non solo perché monta una doppia fotocamera realizzata in collaborazione con Leica che lo rende il cellulare più simile a una Reflex mai prodotto, ma anche perché l’azienda cinese, con grandi eventi “fashion” e testimonial del calibro degli attori Henry Cavill e Scarlett Johansson, ha confermato di volersi concentrare anche molto sul brand per ridurre lo svantaggio con i competitor anche su questo aspetto. Il prezzo del prodotto non è basso ma è comunque parecchio inferiore a quello dei rivali: 599 euro. Lg ha invece cercato di uscire dagli schemi, presentando lo smartphone modulare G5 che, oltre ad avere una fotocamera con lenti grandangolari, permette di estrarre la batteria e di espandere le funzioni. Samsung, con il nuovo S7, si è concentrata soprattutto sulla potenza e su un innovativo sistema di raffreddamento, oltre a insistere sul display curvo, vero marchio di fabbrica dell’azienda coreana.
GLI SCHERMI
Poi c’è addirittura chi, come Apple, ha deciso di fare “un passo indietro” proponendo una versione riveduta e corretta di un telefono uscito due anni fa. L’iPhone SE, ultimo arrivato nella scuderia di Cupertino, esteticamente è identico all’iPhone 5S, ha la stessa scocca e le stesse dimensioni: lo schermo è da 4 pollici, uno standard che negli ultimi tempi è decisamente fuori moda. Si tende infatti ad ampliare gli schermi per permettere di godere al meglio della potenza e della definizione dei nuovi display, e da questo punto di vista il nuovo device della Mela è fortemente limitato, anche se le dimensioni ridotte ne aumentano la praticità (può essere utilizzato facilmente con una sola mano). A parte il fatto che è disponibile anche di colore rosa, la vera differenza con il 5S è all’interno, con processore e fotocamera presi in prestito dal 6S. Il prezzo dell’iPhone SE parte da 509 euro ma per la versione da 16 Gb, un po’ piccola per immagini ad alta definizione. Per stare tranquilli e avere 64 gb di memoria si devono spendere cento euro di più. Insomma il prezzo, come da tradizione Apple, è tutt’altro che mini.