Corriere della Sera, 11 aprile 2016
I russi non si sono affatto ritirati dalla Siria. Anzi
Non si erano ritirati i russi dalla Siria? Le notizie presentano un quadro molto diverso. Il regime di Damasco ha annunciato una prossima offensiva nel settore di Aleppo con la partecipazione delle forze di Mosca. Una missione che coinvolgerà anche militari iraniani e gli indispensabili miliziani sciiti, dagli afghani agli iracheni.
In attesa dell’ora x la finta tregua è ormai superata da combattimenti duri attorno alla città. A nord come a sud, con villaggi che cambiano spesso di mano. Intensa la lotta per controllare l’area al confine con la Turchia. Tutti o quasi partecipano agli scontri. Con gli Usa che danno la caccia ai qaedisti e all’Isis, i turchi che appoggiano con l’artiglieria gli insorti.
Putin ha rimandato in patria numerosi caccia rimpiazzandoli con i moderni elicotteri Ka 21 e Mi 28. Non meno importante il ruolo dell’artiglieria, con sistemi di razzi a lungo raggio e i cannoni. Quanto agli aerei ne sono rimasti un numero sufficiente per coprire le mosse dell’alleato locale. Dietro lo schermo militare procedono le manovre diplomatiche. L’agenzia Bloomberg ha rivelato che Stati Uniti e Russia lavorano insieme a una nuova costituzione siriana, una piattaforma che dovrebbe aprire la strada a una soluzione non bellica del conflitto. Un’indiscrezione – vera o esagerata che sia – interpretata come un segnale anche al raìs di Damasco.