Corriere della Sera, 10 aprile 2016
Gli asessuali d’Italia festeggiano il loro primo anno
La più piccola ha 13 anni e mezzo ed è arrivata su AVENit, forum online che riunisce la comunità degli asessuali italiani, la settimana scorsa. «Ci ha scritto turbata: non prova attrazione per i compagni di scuola e non capisce perché», racconta Daniele C., amministratore del portale. Ha 36 anni, è milanese e lavora come insegnante di teatro. Anche lui, fino a tre anni fa, era turbato per lo stesso motivo: «Non avevo mai avuto una relazione, né desiderato averla. Fin dal liceo, quando i compagni raccontavano le loro conquiste, mi sentivo diverso: a me il sesso non interessava». Poi, navigando su Internet, per caso è finito su AVENit. Ha scoperto la parola «asessualità», ha cercato il significato: un orientamento sessuale che definisce le persone che non provano questo tipo di attrazione. Ci si è riconosciuto. E per la prima volta, a 33 anni, ha trovato il modo di descriversi: «Ho capito chi sono e mi si è aperto un mondo».
Un mondo che è stato «scoperto» 70 anni fa dal sessuologo americano Alfred Kinsey, che nel suo Rapporto diede conto dell’esistenza di un «Gruppo X» di persone che, non provando desiderio sessuale, non rientravano nella sua scala di valutazione del comportamento sessuale (e infatti sono rappresentate con un punto al di fuori dello schema). Un mondo del quale fa parte, secondo alcune stime, il 10% della popolazione globale: persone che magari sesso lo fanno, ma non ne provano né desiderio né bisogno. Un mondo che, di fatto, al di fuori degli Usa e dell’Europa occidentale è ancora quasi sconosciuto: in molti Paesi ammettere di avere un orientamento sessuale non etero è ancora complicato. Mentre nei Paesi anglosassoni ci sono gruppi, collettivi universitari ed helpline dedicate (è negli Usa che è nato il forum principale di AVEN), in Italia i principali luoghi di incontro e dialogo per gli asessuali sono per ora solo due. C’è il forum AVENit, attivo dal 2005 (con 3.460 iscritti, dei quali 200-300 attivi) e dal 2014 presente anche su Facebook con un gruppo dedicato (che conta circa 500 persone). E c’è il Gruppo Asessualità dell’Arcigay di Milano, lanciato nel marzo 2015.
Quando è nato, un anno fa, la responsabile Alice Redaelli non sapeva bene cosa aspettarsi: «Alla prima riunione eravamo in tre». Oggi ai loro incontri partecipano una quarantina di persone che arrivano da tutta Italia. Cercano supporto, aiuto, empatia. Vogliono condividere esperienze e chiedere consiglio, anche su come fare «coming out» con famigliari ed amici. «Non è sempre facile, in una società così influenzata dal sesso come la nostra – racconta Alice, che ha 32 anni ed ha scoperto di essere asessuale quand’era adolescente – c’è chi mi ha detto che, se non provo desiderio sessuale, allora non sono un essere umano». A Daniele è capitato invece di ricevere sguardi di commiserazione, «come se il sesso fosse il massimo dei piaceri possibili». Per questo ha deciso di non dirlo ai suoi genitori: «Sono chiusi, temo non capirebbero. Ma almeno hanno smesso di chiedermi perché sono sempre single».