9 aprile 2016
Richiamato in Italia l’ambasciatore egiziano • Arrestato un terrorista in Belgio • Il Papa apre ai divorziati • Fatto l’accordo tra Mediaset e Vivendi • Urbano Cairo vuole Rcs • Presentato il Def • Liberato nelle Filippine un ostaggio italiano • Alla Mangiagalli di Milano la banca del latte materno • La regione Lombardia condannata a risarcire Beppe Englaro
Egitto Ieri il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha fatto rientrare l’ambasciatore in Egitto, Maurizio Massari: «L’ho richiamato per consultazioni. Vogliamo una sola cosa, la verità su Giulio Regeni». D’accordo il presidente del Consiglio Matteo Renzi: «L’Italia ha preso un impegno con la famiglia Regeni, con la memoria di Giulio ma anche con la dignità con ciascuno di noi». Tutto è crollato quando gli egiziani hanno invocato la loro Costituzione che, per tutelare la privacy dei cittadini, non consente di condividere i dati dei telefoni cellulari attivi sul luogo del rapimento di Giulio Regeni e in quello in cui fu ritrovato cadavere. L’intesa tra investigatori egiziani e italiani è saltata, ma lo scambio d’informazioni andrà avanti. Da parte dell’Egitto c’è l’impegno formale a trasmettere i famosi tabulati dei traffici telefonici nei giorni della scomparsa e del ritrovamento del corpo del ragazzo. Tabulati mai forniti e non ancora interamente acquisiti sostiene la polizia del Cairo. E c’è anche la promessa, ottenuta dal procuratore Giuseppe Pignatone e dal pm Sergio Colaiocco, a trasmettere i verbali delle molte persone ascoltate in questi due mesi dalla polizia egiziana. Quanto alle richieste arrivate dagli egiziani, gli investigatori italiani hanno messo a disposizione oltre agli esiti dell’autopsia del professor Fineschi (che ha fatto una relazione davanti alla delegazione egiziana giovedì pomeriggio), anche una parte dei dati contenuti nel pc del ragazzo (Sacchettoni, Cds).
Abrini La Procura di Bruxelles ha confermato l’arresto ad Anderlecht, comune di Bruxelles, del super latitante Mohammed Abrini, belga di origine marocchina ripreso da una telecamera di sicurezza mentre portava in auto il terrorista Salah Abdeslam a Parigi due giorni prima degli attentati del 13 novembre scorso. Gli inquirenti devono controllare se Abrini è «l’uomo con il cappello» che accompagnò i due kamikaze saltati in area all’aeroporto di Bruxelles/Zaventem il 22 marzo scorso, poco prima dell’esplosione alla stazione metro Maelbeek. Un altro dei cinque in arresto è il siriano Osama Krayem, considerato elemento di collegamento con le milizie dei combattenti stranieri attive in Siria per conto del Daesh. Dopo l’arresto di Salah, quattro giorni prima delle bombe a Zaventem e Maelbeek, l’operazione di ieri sembra aver debellato il grosso della cellula di Molenbeek (Imarisio, Cds).
Esortazione Presentata in Vaticano la Amoris Laetitia, Esortazione apostolica post sinodale di Francesco: 263 pagine, scritte in più lingue, con tiratura iniziale di 3 milioni e mezzo di copie, destinate a 60 Paesi nel mondo, divise in 9 capitoli densi, pieni di aperture, attacchi ai prelati conservatori, ma pure di autocritiche e ammissioni sull’importanza del sesso non solo a fini procreativi. Il punto cruciale del documento, quello sulla comunione adesso possibile anche per i divorziati risposati, messo in una semplice nota a piè di pagina. «Non è più possibile - scrive il Pontefice - dire che tutti coloro che si trovano in qualche situazione cosiddetta “irregolare” vivano in stato di peccato mortale. È possibile che, entro una situazione oggettiva di peccato si possa vivere in grazia di Dio, si possa amare, e si possa anche crescere nella vita di grazia e di carità, ricevendo a tale scopo l’aiuto della Chiesa». E nella nota: «In certi casi, potrebbe essere anche l’aiuto dei Sacramenti. Per questo, ai sacerdoti ricordo che il confessionale non dev’essere una sala di tortura bensì il luogo della misericordia del Signore». E afferma: «I battezzati che sono divorziati e risposati civilmente devono essere più integrati nelle comunità cristiane nei diversi modi possibili, evitando ogni forma di scandalo. Essi non devono essere scomunicati, ma possono maturare come membra vive della Chiesa». Nel quarto capitolo Francesco approfondisce la dimensione erotica dell’amore, con un contributo che non ha finora paragoni in precedenti documenti papali. La sessualità «è un regalo meraviglioso » che Dio ha fatto alle sue creature e nella vita dei coniugi non può essere limitato alla necessità della procreazione. Sugli omosessuali: la persona omosessuale «va rispettata nella sua dignità, con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione» ma «non esiste fondamento alcuno per stabilire analogie tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio su matrimonio e famiglia» (Ansaldo, Rep).
Mediaset Dopo mesi di trattative Mediaset e la francese Vivendi annunciano l’alleanza per la creazione della nuova piattaforma nella produzione e distribuzione di contenuti. Previsto lo scambio azionario tra i due gruppi e il passaggio a Vivendi del 100% di Premium. Pier Silvio Berlusconi ha assicurato che la cessione di Mediaset Premium non sarà il primo passo per l’uscita della Fininvest dalla tv: «Tutt’altro, la volontà è quella di investire e spingere e lo dico con convinzione, è il primo passo verso un’apertura europea. È un’attività che vorremmo provare a fare in maniera più convinta, magari non solo in Italia». Dalla nuova piattaforma uscirà il gruppo spagnolo Telefonica oggi in possesso dell’11,1% (Cds).
Rcs Urbano Cairo ha lanciato una Ops (Offerta pubblica di scambio) rivolta a tutti gli azionisti del gruppo editoriale che pubblica il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport. Cairo ha già in portafoglio il 4,7% del capitale di Rcs, essendo entrato comprando i diritti dell’aumento di capitale effettuato nell’estate 2013. Ma ora punta ad avere almeno il 51% delle azioni della casa editrice attraverso l’offerta di 0,12 azioni della Cairo Communication per ciascuna azione ordinaria che gli verrà apportata in cambio. L’offerta «è finalizzata a creare un grande gruppo editoriale multimediale, dotato di una leadership stabile e indipendente, e a rafforzare il profilo economico- finanziario di Rcs accelerandone il processo di ristrutturazione e rilancio». L’offerta lanciata ieri sera non è stata concordata con gli altri azionisti forti di Rcs. Anzi, secondo alcune indiscrezioni raccolte a caldo, sia Diego Della Valle (che è il secondo azionista con il 7,32%) sia Mediobanca (che ha ancora il 6,5%) ma anche Unipol (4,6%) hanno sconsigliato Cairo nell’intraprendere la strada dell’offerta pubblica (Pons, Rep).
Def Il Documento di economia e finanza (Def) per il 2017 dice che la crescita di quest’anno si fermerà all’1,2 per cento, quatto decimali in meno di quanto si stimasse in autunno, nel 2017 varrà l’1,4 per cento. Il deficit di quest’anno sarà pari al 2,3 per cento della ricchezza prodotta, l’anno prossimo il governo conta di fermarsi all’1,8 per cento. Se l’anno scorso la trattativa con Bruxelles aveva prodotto un margine di flessibilità di 13 miliardi, lo spazio di manovra che il governo avrà quest’anno per impostare la politica economica del 2017 dovrebbe aggirarsi attorno agli 11 miliardi. Padoan ribadisce che il debito pubblico «nel 2016 scenderà» ma si tratta di appena due decimali in meno di un anno fa. Il governo promette di procedere con le privatizzazioni al ritmo di mezzo punto di prodotto l’anno nei prossimi tre anni, numeri che però non ha mai rispettato. Nonostante il rinvio della quotazione di Ferrovie, promette 6,4 miliardi di vendite entro la fine dell’anno. La buona notizia è che il costo degli interessi sul debito sta scendendo di oltre tre miliardi l’anno: era il 4,2 per cento del Pil, sarà del 4 alla fine del 2016, del 3,8 nel 2017. L’altra buona notizia è che cala la pressione fiscale: per quest’anno è fissata al 42,8 per cento della ricchezza, sette decimi in meno del 2015 (Barbera, Sta).
Del Torchio Dopo sei mesi di prigionia è stato liberato a bordo di una barca in partenza da Sulu, l’isola nel sud delle Filippine, l’italiano Rolando Del Torchio, ex missionario del Pime diventato pizzaiolo. Quasi sicuramente a rapirlo il 7 ottobre sono stati i separatisti islamici del gruppo Abu Sayyaf, anche se non si sono state rivendicazioni. Quel giorno Del Torchio fu portato via da un commando di finti clienti nella sua pizzeria, «Ur Choice Bistro Cafè», a Dipolog, sull’isola di Mindanao. I media del posto riferiscono, citando fonti di intelligence, che i familiari di Del Torchio hanno pagato 30 milioni di peso (570mila euro) per poterlo riabbracciare. Originario di Angera, provincia di Varese, Del Torchio ha passato 28 anni a Mindanao: prima a Sibuco, poi a Dipolog, dove, forte delle sue competenze in agraria, ha collaborato con una Ong che aiutava i contadini e i pescatori. Negli anni Novanta si era attirato le minacce di potenti clan, ed era scampato a un attentato. Nel 1996 chiese di essere dispensato dal sacerdozio perché, come ha raccontato in un’intervista a un giornale filippino nel 2013, «non poteva più accettare l’autorità morale della Chiesa». Decise di restare comunque sull’isola, rimanendo attivo nel sociale, per poi aprire un suo ristorante (Muglia, Cds).
Latte È stata inaugurata, nella clinica Mangiagalli-Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, la Banca del latte umano donato. È la terza nel capoluogo lombardo, dopo quelle dell’ospedale Macedonio Melloni e del San Giuseppe. Serve per nutrire i 35 mila bambini che ogni anno nascono prematuri in Italia. Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Milano: «I bambini che nascono pre-termine sono molto delicati e il latte materno donato riduce l’incidenza delle infezioni e di gravi patologie intestinali. Per questo la Banca è importante: alle mamme che vogliono partecipare alla raccolta forniamo un tiralatte e tutto il materiale necessario e garantiamo, grazie a Human Milk Link, il ritiro a domicilio tramite un’Ape car e la consegna sicura alla nostra Banca». Arrivato alla Mangiagalli, il latte viene pastorizzato, analizzato per misurarne le proprietà nutritive (in termini di carboidrati, proteine e lipidi) e conservato in speciali freezer. Una volta pronto, può essere distribuito, in modo gratuito, ai neonati che ne avessero la necessità. La Banca del latte donato è stata finanziata dalla famiglia Caprotti, titolare dei supermercati Esselunga, con 700mila euro raccolti grazie alle donazioni dei clienti (Cuppini, Cds).
Englaro Il Tar ha condannato la Regione Lombardia a risarcire i danni subiti dagli Englaro, valutati in circa 150mila euro, perché – parole dei giudici - «si è rifiutata deliberatamente e scientemente di dare seguito» alle sentenze, «ponendo in essere un comportamento di natura certamente dolosa». Ricevuta copia della sentenza, il presidente Maroni pensa di «non ricorrere », anche se la decisione sarà presa in giunta dopodomani. Invece Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale, legato a Cl, insiste per tornare in giudizio, in nome «della lotta all’eutanasia» (Colaprico, Rep).
(a cura di Daria Egidi)