la Repubblica, 8 aprile 2016
Come siamo messi in Italia a banda larga? Domande e risposte per capirne di più
Il governo lavora per portare un Internet civile, decoroso – con una velocità di 30 megabit al secondo – a tutte le famiglie e le aziende del Paese. Le società di tlc, che sono parte del progetto, guardano anche oltre. Puntano su connessioni extra lusso e velocissime, che corrono lungo la fibra ottica. In mezzo a questi due movimenti, ci sono le famiglie, le università, gli ospedali, le imprese spesso piccole che cercano di capire che cosa può cambiare nella loro vita di navigatori della Rete. Navigatori che – almeno fino ad oggi – hanno conosciuto più correnti contrarie che venti a favore. Ecco alcune domande e risposte su questo tema.
Il governo si impegna a garantire alcune velocità minime di collegamento a Internet entro il 2020. Quali?
Il 100% dei cittadini potrà scaricare, cioè acquisire dati da Internet ad almeno 30 megabit al secondo. La metà dei cittadini ad almeno 100 megabit al secondo. Questo è il piano.
Che cosa significa, in concreto, scaricare dati a 30 megabit al secondo?
Questa velocità – non eccezionale – permette di acquisire un contenuto piccolo (di 256 megabyte) in 70 secondi di media.
Oltre alla velocità per scaricare, conta la velocità di invio dei dati, ad esempio con un messaggio e- mail.
Quando scarico fino a 50 megabit al secondo, in senso contrario la capacità di invio arriva a meno della metà: circa 20 megabit al secondo.
Qual è la situazione reale dell’Italia, in questo momento, come velocità di navigazione?
I collegamenti alla Rete sono 14,92 milioni. Di questi, solo un milione 10 mila garantiscono una velocità superiore ai 30 megabit al secondo. Dati del Garante per le Comunicazioni (l’AgCom), a dicembre 2015.
Quando arriveremo alle velocità importanti di cui leggiamo, quando scaricheremo e invieremo addirittura dei giga?
Le società di tlc stanno mettendo in campo due elementi: fanno correre i dati lungo binari ultra veloci – le fibre ottiche – e tentano di portare le fibre ottiche direttamente in casa o nell’ufficio del cliente finale.
Una connessione a un giga di velocità che cosa mi permetterebbe di fare?
Quando arriva direttamente in casa, la fibra ottica assicura velocità teoriche fino a 2,5 giga al secondo in fase di acquisizione dei dati e fino a 1,2 giga per il loro invio. Le performance reali sono più basse. Arrivare a un giga – come ad esempio Enel promette di fare – consente di scaricare tre puntate di una serie tv (durata totale di 150 minuti) in due soli secondi.
Costerà di più abbonarsi all’Internet ultra veloce che va sulla fibra?
È probabile che le società di tlc ci proporranno abbonamenti diversi, che cresceranno nel prezzo in base a due variabili: la velocità della connessione, ma anche i servizi collegati (come la pay-tv o la pay-per-view).
Perché l’Enel porterà la fibra ottica – in prima battuta – a Bari, Cagliari, Catania, Perugia e Venezia?
Le città sono state suggerite da Vodafone e Wind che noleggeranno la fibra di Enel per poi vendere la connessione veloce a famiglie e imprese. Dopo attente analisi di mercato, Vodafone e Wind considerano queste città le più profittevoli nel breve periodo.
Enel è l’unica società che porterà la fibra direttamente nella casa degli italiani?
Da anni, operatori grandi e medi (come Metroweb) stanno assicurando collegamenti in fibra. Tim promette di arrivare con la fibra in casa a 100 città entro il 2018.
Esiste un modo per verificare la velocità effettiva della mia connessione alla Rete, attuale e futura?
Molti siti privati offrono gratuitamente dei test di velocità. I risultati, però, possono essere discordanti.
Il Garante per le Comunicazioni propone un software – «ufficiale, certificato e gratuito» che bisogna installare sul computer dopo aver compilato un noioso modulo di registrazione. Il software è il Ne.Me.Sys. ed è disponibile all’indirizzo misurainternet. it.