il Giornale, 6 aprile 2016
Viaggio veloce, panino slow. L’Autogrill di Fiorenzuola d’Arda diventa una tappa obbligata per gli amanti del cibo gourmet
Correva l’anno 1959 quando a Fiorenzuola d’Arda si inaugurava la prima stazione di servizio «a ponte» d’Italia, sul modello delle autostrade americane. Autore di quell’opera fu l’architetto Angelo Bianchetti scelto dall’imprenditore Mario Pavesi per il progetto che avrebbe fatto da modello per i futuri punti Autogrill. Quella stessa storica stazione di ristoro si fa oggi apripista alla nuova filosofia del gruppo, trasformandosi nel primo bistrot autostradale che, quasi per ossimoro, coniuga il viaggio veloce al concetto di slow food, la lunga percorrenza all’idea del cibo a chilometro zero. Ieri, accanto ai vertici di Autogrill, era presente anche il viceministro delle Politiche Agricole Andrea Olivero per il battesimo di Bistrot Arda, che d’ora in poi sarà un’oasi della buona gastronomia made in Italy per i viaggiatori dell’Autosole.
Il format sarà quello già sperimentato con successo per il Bistrot della Stazione di Milano Centrale, per il Bistrot Roma Fiumicino e quello di Milano Duomo, già premiato come miglior «Retail Brand Identity» al Grand Prix 2016. Vale a dire una ristorazione sostenibile e di qualità, frutto di artigiani e produttori selezionati dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Un virtuoso modello italiano, questo, già esportato all’estero e che nelle intenzioni del gruppo si moltiplicherà nel mondo rispettando il format delle produzioni locali. «Attualmente – ha sottolineato l’ad Gianmario Tondato Da Ruos – Bistrot è già presente in quattro Paesi europei in aeroporti e stazioni ferroviarie: in Germania, Finlandia, Olanda e Svizzera. Ma siamo pronti anche a sbarcare oltreoceano con l’apertura, la prossima estate, di un Bistrot a Montreal».
Il matrimonio con l’Università di Pollenzo dà la misura di un progetto che punta a definire una nuova cultura alimentare basata sul rispetto della tradizione locale – in questo caso quella piacentina – e il recupero di eccellenze gastronomiche figlie dell’artigianalità a costi democratici. «Ricominciamo da Fiorenzuola – ha sottolineato Tondato Da Ruos – per tornare alle radici della nostra storia e per guardare al futuro, un futuro che parla d’innovazione e di eccellenza attraverso la costante trasformazione della nostra offerta».
Il rinnovamento della stazione di Arda ha riguardato sia i due pilastri laterali, che intercettano i flussi dei passeggeri in viaggio, sia il piano ponte. L’offerta al piano terra comprende il Forno, con un reparto panificazione direttamente alla vista del cliente, la Caffetteria, presso la quale è possibile degustare un autentico caffè napoletano preparato nella tradizionale «cuccuma» e il Frutteto, un’oasi di frutta e verdura fresca. Al piano superiore invece, i viaggiatori possono gustare le specialità di primi del Pastaio, i secondi delle Cucine di strada, con la griglia per la cottura alla brace della carne, i piatti freddi e le insalatone della gastronomia. Nel nuovo Bistrot sono attesi nei prossimi 12 mesi circa 1 milione e 900 mila clienti. Per soddisfare le loro esigenze, verranno prodotti in un anno circa 600.000 panini e pizze, utilizzati 6.300 kg di caffè e serviti 12.300 kg di pasta. Il viceministro Olivero ha espresso soddisfazione per questo nuovo traguardo dell’agroalimentare made in Italy: «Per turisti e viaggiatori, questo luogo diventa una vetrina delle peculiarità gastronomiche di cui i nostri territori sono custodi e un ottimo biglietto da visita del nostro inestimabile patrimonio».