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 2016  aprile 06 Mercoledì calendario

Ultime sul caso Tempa Rossa, il sito lucano da cui la Total vuole estrarre il petrolio, e al quale era troppo interessato il fidanzato del ministro Federica Guidi, costretta alle dimissioni da un’intercettazione telefonica compromettente

Ultime sul caso Tempa Rossa, il sito lucano da cui la Total vuole estrarre il petrolio, e al quale era troppo interessato il fidanzato del ministro Federica Guidi, costretta alle dimissioni da un’intercettazione telefonica compromettente.

Sentiamo. È stato nominato il nuovo ministro dello Sviluppo economico?
Ancora no, ma dovrebbe essere annunciato in settimana. Ieri Mattarella ha firmato il decreto con cui si consegna l’interim allo stesso Renzi, cioè Renzi è ministro dello Sviluppo economico «nel frattempo» - «interim» -, finché non sarà nominato il nuovo titolare. La notizia più importante non è però questa, ma quella che il Movimento 5 Stelle ha presentato la mozione di sfiducia al governo. Siccome l’ha presentata al Senato, dove i numeri di Renzi sono risicati, significa che fa sul serio. Se i senatori, a maggioranza, voteranno la sfiducia, il governo cadrà e sostituirlo non sarà semplice. Tema interessante di discussione, anche se ancora remoto, è se si voterà con l’Italicum o no. L’Italicum entra in vigore il prossimo 1° luglio, ma il presupposto funzionale è che il Senato sia abolito, evento non ancora perfezionato e che deve comunque subire la verifica del referendum costituzionale, al momento previsto a ottobre.  

Non anticipiamo i tempi.
Ha ragione. La seconda notizia in ordine d’importanza è che i magistrati potentini hanno ordinato ai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (Noe) di sequestrare le cartelle cliniche di tutti gli ospedali lucani «per verificare le patologie presenti in Regione, tra cui anche quelle relative ai tumori». In questa azione, si prende di mira non Tempa Rossa, da cui per ora non si estrae niente, ma il Centro Oli di Viggiano, dove opera l’Eni. I magistrati vogliono indagini epidemiologiche sui bioindicatori, utili a dimostrare i possibili livelli di inquinamento delle produzioni agricole locali e degli allevamenti. Gli inquirenti, direi, si muovono con la stessa logica adottata dalla implacabile giudice di Taranto, Patrizia Todisco, che ha indagato sull’Ilva: la percentuale di tumori della zona di Taranto è superiore a quella regionale, quindi si tratta di disastro ambientale. Cioè, la Procura di Potenza punta alla grande a provare proprio questo, il disastro ambientale.  

Altre notizie?
Renzi aveva attaccato la Procura di Potenza, sostenendo che fa partire le inchieste senza mai arrivare a sentenza, cioè - sottinteso - per puri fini mediatici. Invece da Potenza è arrivato il giudizio di primo grado (con condanna) sullo scandalo Total del 2007, e sottolineo 2007, vale a dire nove anni dopo. Col che parrebbe che Renzi avesse sbagliato bersaglio. Senonché quel processo, cominciato da Woodcock, andrà in prescrizione quest’estate, dunque il premier non ha poi così torto. In ogni caso, ieri il capo del governo è stato bacchettato dal presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati della Basilicata, Salvatore Colella. «Le dichiarazioni di Renzi sono inopportune nei tempi ed inconsistenti nei fatti. Inopportune perché arrivano in un momento molto delicato dell’inchiesta, con un intervento “a gamba tesa” e le sue insinuazioni sono quantomeno viziate da un interesse di parte, inconsistenti perché smentite, solo poche ore dopo, da un pesante verdetto di condanna contro i vertici della Total nel processo Totalgate. Se è vero che in un paese civile, come dice il Presidente Renzi, “i processi arrivano a sentenza”, e noi abbiamo dimostrato di saperlo fare, è anche vero che in un Paese civile “il governo rispetta i lavoro dei magistrati”, sempre, anche quando toccano la propria parte politica». Renzi non ha replicato spiegando che in un paese civile nessun processo può formare una sentenza in nove anni (e andare necessariamente in prescrizione subito dopo), ma s’è limitato a dire che lui non accusa i pm, «ma un sistema che non funziona. Noi stiamo incoraggiando i magistrati a fare il più veloce possibile. Voglio mettere in galera i ladri, per questo incalzo i magistrati».  

Via, è tutta una manfrina in attesa del referendum sulle trivelle del 17 aprile.
La Boschi è andata a Porta a porta
e ha detto che questo non è vero. Ha aggiunto: «Il famoso emendamento non è stata una furbata.  Il nostro obiettivo è semplicemente quello di sbloccare opere pubbliche e di creare nuovi posti di lavoro. Non ho mai incontrato i rappresentanti della Total. E non sapevo che Guidi e Gemelli fossero fidanzati».  

I grillini sostengono che è tutta un’associazione a delinquere, l’emendamento secondo loro fu presentato per favorire i petrolieri, Gianluca Gemelli sarebbe il broker di questo malaffare.
Gemelli è accusato di associazione a delinquere, traffico di influenze e corruzione. La Guidi, che gli ha dato un figlio e lo ha definito «mio marito» in una lettera al Corriere, ha fatto scrivere ieri all’Ansa di non aver mai convissuto con lui, di incontrarlo ogni 7-15 giorni, «non hanno conti correnti in comune e ha sempre provveduto lei e la sua famiglia alle necessità del figlio». I grillini in delegazione intanto (ultima notizia del bollettino di oggi) hanno tentato di entrare nell’impianto della Total a Tempa Rossa. Ma la vigilanza dello stabilimento gli ha sbarrato il passo.