ItaliaOggi, 5 aprile 2016
Il museo delle spie tedesche
Non fu uno scherzo d’aprile. Il Bundesnachrichtendienst, il Bnd, il servizio di informazioni federale, nacque esattamente 60 anni fa, il primo aprile del 1956, in piena guerra fredda. O, alla sua maniera, fu uno scherzo, perché era già nato ma segretamente. Non è una battuta.
Prima dovrebbe nascere una nazione, poi la sua moneta, e quindi il suo servizio segreto. Dopo la sconfitta del III Reich nazista, avvenne il contrario: prima arrivarono le spie, divise tra i vincitori, una parte ai russi, l’altra agli alleati occidentali, poi giunse la moneta, il 21 giugno del’48, comparsa all’improvviso, figlia di nessuno, senza banca centrale emittente, e non firmata da alcuno. La Repubblica federale giunse un anno dopo.
Furono sempre gli americani a creare nel giugno del 1946, in una Berlino in rovina, il primo servizio segreto, che si chiamava semplicemente e giustamente Organisation Gehlen, con il nome del suo direttore. Il generale Reinhard Gehlen, nato nel 1902 sul lago di Starnberg vicino a Monaco, era stato il capo dei servizi nazisti responsabile per il controllo dell’Armata rossa. Per gli americani era dunque l’uomo migliore a cui affidare lo spionaggio in un’Europa che temeva la terza guerra mondiale contro l’Urss di Stalin. E fu Gehlen (scomparso nel 1979) a scegliere come centrale Pullach, sempre nei pressi della sua Monaco. Berlino era troppo insicura. La sua organizzazione, che nel 1949 contava già quattromila agenti, di fatto era solo una filiale della Cia. Un peccato originale che spiega molti peccati di oggi.
Gli uomini di Gehlen si trovavano di fronte, nella zona occupata dai russi, gli ex colleghi. Avversari ma pur sempre in qualche maniera amici da incontrare nella Berlino in macerie al bar dell’Hotel Kempinski, o al vicino Savoy. In fondo al cuore erano sempre fedeli patrioti che si erano battuti per la Germania nazista. Così Gehlen arruolò tra gli altri Klaus Barbie, il capo della Gestapo di Lione, Aloys Brunner, che era stato stretto collaboratore di Adolf Eichmann, e Walter Rauff, l’inventore delle camere a gas mobili. Si calcola che un quarto dei suoi effettivi era composto da ex nazisti. Su per giù come all’Est. L’11 luglio del 1955 il governo Adenauer decise la nascita del Bnd, cioè si limitò a cambiare il nome dell’organizzazione. Il presidente rimase Gehlen, fino al 1968.
Fedelmente, il Bnd riferì i segreti di Bonn alla Cia. Quando nel 1969, giunse alla Cancelleria il socialdemocratico Willy Brandt, e iniziò la sua Ostpolitik per normalizzare i rapporti con i vicini dell’Est, a cui gli Usa erano ostili, il cancelliere doveva parlare con il suo consigliere Egon Bahr nella stanza da bagno con l’acqua aperta per non farsi registrare dai microfoni del Bnd. Oggi non sarebbe servito. Obama spia i politici di Berlino, certamente anche con l’aiuto degli agenti tedeschi. Il Bnd sta per lasciare la Baviera e trasferirsi nella nuova centrale nel cuore di Berlino. Un colossale edificio nella Chauséestrasse, lungo 283 metri, largo 148 e alto 30. Il trasloco doveva avvenire nel 2011, poi di rinvio in rinvio, entro il prossimo autunno. Ma anche le spie non fanno eccezioni, e i lavori sono sempre in ritardo come il cantiere del nuovo aeroporto. Il complesso, vasto dieci ettari, costato quasi due miliardi, sarà inaugurato l’anno venturo. Forse.