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 2016  aprile 05 Martedì calendario

Sono già tornati i centurioni al Colosseo

Esercito, carabinieri, vigili urbani, anche in borghese. È “blindato” il Colosseo che fa da sfondo alle foto dei turisti. E non solo per questioni di sicurezza. Negli ultimi due giorni, infatti, a seguito di denunce e segnalazioni di alcuni visitatori, sono stati potenziati i controlli anti-centurioni, con una serie di pattugliamenti mirati a individuare i figuranti che, a seguito dell’ordinanza emessa lo scorso novembre dal Commissario straordinario Francesco Paolo Tronca, sono stati “banditi” dalle zone monumentali. Un esilio tutt’altro che pacifico. E, soprattutto, un braccio di ferro che continua. L’ultima strategia messa in atto per aggirare il divieto è la presenza di un “palo”, non in costume, che, in cima alla via Sacra, dal lato del Foro Romano, sorveglia la zona e telefona ai compagni all’arrivo dei controlli.
IL SEQUESTRO
Un piano collaudato che, almeno fino a poco fa, sembrava funzionare alla perfezione. La scorsa domenica, G. S., classe 1993, figlio d’arte già noto alle forze dell’ordine, ha iniziato a inveire per distrarre i vigili urbani intervenuti per multare i suoi colleghi e, come previsto dall’ordinanza, sequestrare loro i costumi. Per attirare l’attenzione, si è spinto fino a tentare di colpirne uno. Arrestato – i tentativi di violenza sono proseguiti durante il trasporto del Comando – è stato processato ieri per direttissima con l’accusa di violenza, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Il ventitreenne è stato condannato a dimora obbligatoria nel comune di Pomezia, con obbligo di firma.
IL PALO
Il “ritorno” dei centurioni non è stato un caso isolato. Il giorno precedente, altri due figuranti sono stati sanzionati – la multa prevista è fino a 400 euro – in via Alessandrina. Anche per loro è scattato subito il sequestro dei costumi. La sanzione non sembra fare molta paura. I guadagni, nonostante la crisi, sono decisamente interessanti. Era stato lo stesso centurione arrestato, mesi fa, in tribunale per un’accusa di spaccio da cui poi è stato assolto, a dichiarare che il guadagno di un figurante in piazza si aggira intorno a 80/100 euro al giorno, per sei giorni di attività a settimana, ossia tra 2000 e 2400 euro al mese.
Un business non da poco, che “regge” bene al peso dell’eventuale multa, purché ovviamente lo scenario giustifichi il prezzo di circa 5 euro a scatto. Sì perché, nelle zone limitrofe a quelle vietate, dove i monumenti non ci sono, i figuranti riescono a fare affari ma le tariffe scendono. A conti fatti, dividere il guadagno con una sentinella è più conveniente. Questione – anche – di principio. I centurioni avevano detto subito che sarebbero scesi in guerra contro il provvedimento. Perfino con un esercito di giovani vedette, se necessario.