la Repubblica, 5 aprile 2016
Cucine da incubo è sempre più un western con lieto fine, ma diverte
Arrivano i nostri, anche se è uno soltanto ma nell’insieme sembra cinque o sei. Cucine da incubo – la nuova stagione di domenica in prima serata sul canale Nove ma anche su Real Time – è sempre più un western che chiude col lieto fine imposto a suon di cazzotti metaforici da Antonino Cannavacciuolo. Ed è sempre più film, il programma, ormai con ritegno zero nel costruire le scene: vedi l’ultimo episodio, un ristorante nel comasco in pieno disfacimento, trapuntato di ragnatele, con proprietario quasi psicopatico e madre apprensiva alle calcagna. Si tratta infatti di diversificare ogni volta il caso umano e trattoriale in esame. Lo chef arriva sul luogo del disastro e ha soprattutto il compito di menare le mani, trattenendosi però finché possibile dal farlo davvero. Alla fine l’amore trionfa e i clienti applaudono, lo chef si riavvolge nel mantello e fugge, il western è finito bene, sempre uguale e divertente ogni volta. E non è mica facile.