la Repubblica, 5 aprile 2016
Roberto Formigoni, il senatore che mena
C’è un video che è ormai virale. Centinaia di migliaia di visualizzazioni. Mostra Roberto Formigoni mentre strappa il microfono dell’inviato delle Iene. Se lo contendono a lungo, ne nasce una zuffa. A due passi, un cittadino riprende con l’iPhone. Senza parole, come tutti.
Ma come le è venuto in mente, senatore? Sui social la stanno massacrando.
«Ah, ah, ah. Mi massacrano? Sono solo i miei avversari!».
A dire in vero praticamente tutti stigmatizzano il suo comportamento
«Macché, anzi: ho ricevuto molti complimenti dagli amici. È così, gli altri sono solo avversari».
La vicenda, in breve. Condannato per aver diffamato i Radicali nello scandalo delle firme false per le regionali 2010, Formigoni non paga i 50 mila euro stabiliti dalla sentenza. E quando il giornalista lo interpella, l’ex governatore la prende male. Malissimo.
Ma perché questa reazione “fisica”? Una cosa mai vista prima, senatore.
«Sì, fisica, è proprio così».
Ma un parlamentare che…
«Arrivederci». Click.
Passano trenta secondi, Formigoni richiama.
«Vorrei che scrivesse che mi sono difeso da una aggressione».
Un’aggressione, senatore? Nel video l’aggressore è lei.
«Esattamente. Infatti il video è truffaldino».
Sta dicendo che hanno tagliato il filmato? Per la verità nel video è lei che cerca il contatto fisico con il giornalista. Ed è sempre lei che quasi lo “atterra”, tentando disperatamente di strappargli di nuovo il microfono.
«È per questo che le dico che è truffaldino! Infatti ora valuterò come comportarmi nei loro confronti. Lei ha visto che le Iene sono anche penetrate nell’ospedale dove mi stavo recando?».
In realtà dalle immagini si vede che sono stati fermati sulla soglia.
«No, no: c’è stata una violazione della privacy. Questi sono entrati, poi li hanno buttati fuori. Hanno disturbato i malati».
Lei è un senatore della Repubblica: non le dispiace essere protagonista di una scena del genere?
«Ho solo reagito. Lo sanno le persone che erano con me, glielo chieda e vedrà».
Ma davvero non ha pagato per una condanna ricevuta?
«Ah, ah, ah, ma non è così...».
Ha pagato?
«È solo una condanna di primo grado».
Provvisoriamente esecutiva, però. Infatti è partito il pignoramento, giusto?
«Non so…».
Che significa che non sa?
«Devo ancora vedere le carte del Senato. Comunque è tutto così ovvio: mica in Italia uno può eludere le sentenze».
Quindi pagherà?
«Mi sembra evidente».
A mente fredda: rivedendosi nel video non prova imbarazzo? Scene tristi, non le pare?
«Non ho ancora visto il video, me l’hanno raccontato alcuni amici».
Un’ultima curiosità: perché accanirsi così tanto per strappare quel microfono?
«Nooo, come devo dirlo? Io ho reagito ad un’aggressione!».
Più tardi i Radicali fanno sapere che il pignoramento è partito, ma i conti bancari di Formigoni sono risultati tutti vuoti. E che la gran parte dei 20 mila euro che riceve da parlamentare sono considerati impignorabili dal Senato.