MilanoFinanza, 2 aprile 2016
Tutti i talenti di Cattaneo
Provate a trovare qualcuno che abbia lavorato a stretto contatto con Flavio Cattaneo e che ve ne parli male. Chiariamo: qualcuno alla fine ci sarà, ma fidatevi che scovarlo sarà un’impresa. Potrete sentirvi raccontare di un carattere brusco e gli aggettivi potranno cambiare: diretto, rude, talvolta persino spiacevole, ma non cambierà il risultato, lo rimpiangono (quasi) tutti.
Che in Cattaneo ci sia qualcosa di particolare lo si capisce dal curriculum che dal 1999 (per citare solo i passaggi salienti e non tutte le cariche ricoperte) lo ha portato a essere vicepresidente di Aem, poi numero uno di Fiera Milano, di cui ha curato la quotazione, poi direttore generale della Rai, quindi amministratore delegato di Terna, ceo di Ntv e infine ad di Telecom Italia, a 53 anni. Siamo in Italia e il primo pensiero, vedendo una carriera del genere, non può che andare agli agganci, agli appoggi, agli aiuti politici e diciamolo, l’inizio della sua carriera probabilmente è stato in qualche misura favorito dall’amicizia personale con Ignazio La Russa e dal mondo vicino ad Alleanza Nazionale. A Milano la vulgata è questa. Eppure se sei soltanto un raccomandato non fai tutta quella strada. E se dobbiamo citare i fatti, sarà stato anche fortunato, ma i risultati sono dalla sua parte, non a caso i commenti degli analisti dopo la sua nomina in Telecom sono stati tutti favorevoli. In Rai è stato portato dall’allora ministro Giulio Tremonti, ricordano alcuni. Vero, ma i migliori bilanci della storia della tv nazionale li ha firmati lui e in 20 anni di lavoro tra pubblico e privato non è mai stato sfiorato da inchieste o intercettazioni. Oggi chi ha lavorato con Cattaneo lo descrive come un manager che fa quello che deve fare per il bene della sua azienda e non guarda in faccia a nessuno. Raccogliere informazioni su di lui fa sorridere perché si corre il serio rischio di sentirsi più agiografi che cronisti. I difetti stanno tutti nel suo carattere fumantino, nelle sue incazzature (nessuno si dilunga in particolari ma non dev’essere raro sentirgli alzare la voce), ma poi viene sempre fuori il lato in cui il suo agire e il suo piglio imprenditoriale spingono gli altri a dare il meglio, se non proprio a superarsi.
Cattaneo, per non smentire il mito di «quelli del Nord», nonostante a Roma abbia trovato una seconda casa e una moglie (l’attrice Sabrina Ferilli), è rimasto un lavoratore di quelli instancabili che si alza presto e che tra le prime azioni della giornata si occupa della rassegna stampa. Ecco, c’è chi dice che il suo rapporto con i media sia davvero speciale. Li segue tantissimo ed è sensibilissimo, talvolta troppo. La sua giornata prevede poi molto lavoro, che talvolta viene intervallato dall’attività fisica, che sia palestra o corsa, perché gli piace essere sempre in forma. Anche perché di natura Cattaneo sembra sia particolarmente goloso, e per questo nel cassetto di solito tiene degli snack di quelli dietetici, per tentare di conciliare gola e benessere. C’è invece chi sottolinea la sua attenzione ai particolari e che fin dall’inizio della sua carriera tenesse al fatto che i suoi collaboratori vestissero in maniera formale e impeccabile. A Milano se lo ricordano spesso indossare capi alla moda e sfoggiare un cappottino a 3/4 in tempi non sospetti. Poi invece nelle riunioni del sabato talvolta arrivava totalmente informale e qualcuno lo ricorda con il maglione a collo alto, ma sempre alla moda, ci mancherebbe.
Adesso in Telecom inizia una nuova sfida e anche se potrà lavorare in tandem con il presidente esecutivo Giuseppe Recchi (le cui deleghe si sono ampliate) la strada per il gruppo tlc non sarà certo una passeggiata di salute, visto che tra rete, controllate, business tradizionale e soprattutto risparmi (che il mercato si aspetta corposi) ci sarà parecchio da fare fin dall’inizio. Nell’ufficio che lascia in Ntv, tra gli scaffali della sua libreria c’è un cappello da mago che i dipendenti gli hanno regalato a Natale per quello che ha saputo fare in soli 10 mesi in azienda. È indubbio che gli azionisti di Telecom Italia sperano che per il prossimo 25 dicembre Cattaneo si sia meritato anche la bacchetta.