Corriere della Sera, 3 aprile 2016
Lo Stato-tata che vuole proteggere i suoi cittadini
Un indice globale della correttezza politica sembra non esistere. Ora, però, c’è un indice europeo che misura lo Stato-tata, cioè le politiche decise dai governi per «proteggere» i cittadini dai loro (presunti) eccessi. I risultati dell’analisi confermano alcune aspettative ma rivelano anche sorprese: dei 28 Paesi della Ue, per esempio, i più permissivi – o liberali – sono, nell’ordine, la Repubblica Ceca, la Germania, il Lussemburgo, l’Olanda, la Slovacchia, l’Austria. Interessante: nessuno dei mediterranei.
Il nuovo Nanny State Index – misura gli interventi dello Stato tesi a limitare l’uso di alcol, cibo, fumo e sigarette elettroniche – è stato elaborato dall’European Policy Information Center. Prende in considerazione una serie di norme. Nel caso del cibo, ad esempio, considera la tassazione superiore alla media dell’Iva per prodotti considerati poco salutari, le restrizioni pubblicitarie su di essi, i limiti stabiliti dalla legge per l’uso di certi ingredienti, le limitazioni imposte ai distributori automatici. Criteri simili per i divieti e le limitazioni del fumo. E stesso approccio per alcol e e-cigarettes. Nella classifica che ne risulta, il Paese complessivamente più restrittivo è di gran lunga la Finlandia, con 53,7 punti ponderati, seguita da Svezia ( 40,6 ) e Regno Unito ( 35 ). L’Italia è al 17° posto, con una valutazione di 17, e la Germania al 27° su 28 con nove. Se si considera il tabacco, il Regno Unito trionfa per ruolo-nanny: impone in media 6,45 euro per pacchetto di sigarette (l’Italia 2,65 ) e ha i livelli più alti di divieto di fumo al chiuso, in auto e all’aperto, per un totale di 35 punti (l’Italia è a 27, la Germania a 15, la Repubblica Ceca a 5 ). Lo Stato più «protettivo» in fatto di alcol (tasse, pubblicità e altro) è la Finlandia, 87 punti su cento, i più liberali sono Spagna ( otto ) e Germania ( 11 ), con l’Italia a 22. Nelle limitazioni sui cibi, l’Ungheria batte tutti, con 26 punti su cento, mentre 13 Paesi non hanno alcuna norma restrittiva (l’Italia ha un punteggio due dovuto alle restrizioni sui distributori automatici). Curiosamente, le limitazioni maggiori sulle sigarette elettroniche sono in Grecia ( 73 su cento ) mentre il Regno Unito ne ha zero come altri 11 Paesi (l’Italia è a dieci, a causa della tassazione).
Si può scegliere: l’Italia ha molto spazio per somigliare di più alla Finlandia e molto per somigliare di più alla Germania.