la Repubblica, 3 aprile 2016
L’esercito invisibile dei bambini in fuga
Il flusso non si ferma, anzi si ingrossa. I migranti sbarcati in Italia dal primo gennaio 2016 al primo aprile sono 19.353: ben il 90% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La rete dell’accoglienza è al limite, con oltre 111mila migranti ospitati. E l’orizzonte pare ancor più fosco, con gli uomini del Viminale che ipotizzano 270mila sbarchi nel 2016. Tra loro tanti minori. I due ultimi casi: «Il primo aprile a Salerno su 542 persone arrivate, 101 erano minori stranieri non accompagnati. Cento egiziani e un palestinese – racconta Carlotta Sami, portavoce per il Sud Europa dell’Unhcr – il 31 marzo all’arrivo a Palermo di 364 persone, 56 erano bambini soli». Stando a Save the Children, il loro numero è raddoppiato nei primi due mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2015: per la precisione dall’inizio del 2016 a fine marzo, sono circa 2.480 i minori sbarcati nel nostro Paese. E di questi solo 118 sono accompagnati. Eccola la differenza.In Europa infatti (per lo più in Grecia), su 170.526 immigrati arrivati via mare (dati Unhcr aggiornati al 31 marzo) i bambini sono moltissimi (a gennaio 2016 erano ben il 35% del totale). Spesso siriani, ma con famiglia. In Italia invece quasi tutti sono soli, in gergo “non accompagnati”. «Negli ultimi giorni – fanno sapere dal ministero dell’Interno – moltissimi ragazzi egiziani soli vengono trovati sui barconi. Partono quasi tutti dalla Libia». Nel 2015 i minori non accompagnati ospitati in Italia erano 11.921. In gran parte egiziani (2.753), albanesi (1.432), eritrei (1.177). Il rischio è che il loro numero riprenda ora a salire.«Oltre 86mila bambini non accompagnati sono stati registrati e hanno chiesto asilo in Europa nel 2015, soprattutto in Germania e in Svezia – spiega la Sami – il gruppo più grande è afgano (oltre 47mila nel 2015), seguono i siriani e gli iracheni. Garantire l’identificazione dei minori non accompagnati è una sfida difficile. In alcuni Paesi, come l’Italia, i bambini sono riluttanti a essere identificati, in quanto ciò ritarderebbe i loro ulteriori spostamenti verso altri Stati. E non mancano rischi reali di finire vittime di sfruttamento». Questo spiega perché in tanti scompaiono: il nostro è infatti considerato un “Paese corridoio” per raggiungere il Nord Europa. I dati del ministero del lavoro sono impressionanti: erano 1.754 nel 2012, sono diventati 6.135 i minori scomparsi dai centri nel 2015.«I minori soli che arrivano senza alcuna figura adulta di riferimento nel nostro Paese sono i soggetti più vulnerabili – conferma Raffaela Milano, direttore programmi Italia- Europa di Save the Children – sono infatti a rischio di violenza e sfruttamento se non adeguatamente protetti. Sono solitamente adolescenti tra i 14 e i 17 anni, ma a volte arrivano anche bambini di soli nove anni. Peccato che il disegno di legge, depositato in parlamento dopo il naufragio del 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa, per dare vita a un sistema organico di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, giace da più di due anni presso la commissione Affari costituzionali della Camera».