La Stampa, 4 aprile 2016
In attesa della legge arriva il registro dei lobbisti
Era fatale che il caso Guidi facesse venire a galla non solo il rimpianto dei big del Pd per non aver già varato la nuova legge sul conflitto d’interessi; ma che riaprisse pure una ferita che il Parlamento si trascina da anni e cioè la mancata approvazione di una legge sulle lobby, ferma da mesi al Senato. Legge che prevede la creazione di un registro dei lobbisti, al quale i rappresentanti di interessi sarebbero obbligati ad iscriversi per svolgere la propria attività. E mentre al Senato la legge in prima lettura, attesa da anni è bloccata, la Camera prova ad accelerare: con un regolamento che implicherà un registro delle società di lobby ed una relazione delle loro attività; e che sarà approvato entro aprile con una delibera dell’ufficio di Presidenza su cui si procederà a tappe forzate. Iniziativa regolamentare e non legislativa, che va avanti da mesi, tanto che il calendario prevede che l’8 aprile scada il termine per gli emendamenti che tutti i gruppi possono presentare.
Al Senato tutto langue: il ddl competitività, all’esame in commissione Industria, domani dovrebbe approdare in aula, ma non riuscirà ad essere il vascello con cui mandare in porto la normativa, come avrebbe voluto il promotore di uno dei vari disegni di legge, l’ex grillino Luis Orellana: il quale aveva spostato il suo testo, lodato da varie autorità, dalla commissione Affari Costituzionali all’Industria, per farlo approvare più in fretta come emendamento di un solo articolo al ddl concorrenza appunto: bocciato però dal parere negativo della commissione Bilancio per «mancanza di copertura».
Ma ora la materia torna ad essere incandescente e Orellana torna a battere sul tasto insieme a Lorenzo Battista delle Autonomie e a Laura Puppato del Pd. «Se c’è volontà politica si può fare tutto», dice l’ex grillino. Mentre in commissione Affari Costituzionali i vari disegni di legge sono fermi, senza nessun segnale che riparta a breve la discussione sul tema: questa settimana si svolgeranno audizioni del garante della privacy sulle misure di prevenzione alla corruzione e di varie associazioni per una legge sulla lingua dei segni italiana.