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 2016  aprile 03 Domenica calendario

La Procura vuole arrestare il compagno dell’ex ministra Guidi • Centrodestra e MS5 depositeranno due mozioni di sfiducia contro l’esecutivo • Internet in Italia è quattro volte più lento che in Corea • In Francia arrivano le videocamere di sorveglianza parlanti • Gli italiani bevono sempre meno latte

 

Tempa Rossa 1 I pubblici ministeri Laura Triassi e Francesco Biasentini vorrebbero agli arresti Gianluca Gemelli, il compagno dell’ex ministra Federica Guidi: presenteranno ricorso contro la decisione del gip che non glieli ha concessi. I magistrati infatti ipotizzano un ruolo di primo piano per Gemelli, che spendeva il nome della sua partner, e le sue informazioni, per l’ingresso nel salotto degli affari legati al petrolio in Basilicata, il giacimento più grande d’Europa e destinato ad implementarsi grazie allo sblocco delle autorizzazioni. I magistrati vogliono sentire al più presto anche l’ex ministra per quella intercettazione in cui lei annuncia a Gemelli l’emendamento allo sblocca-Italia, riferendo che ne era al corrente anche la collega per le Riforme, Maria Elena Boschi. Federica Guidi, in una lettera al Corriere, ha assicurato di non aver voluto favorire il suo compagno. Ma non è questo che sospettano i magistrati, altrimenti avrebbero indagato anche lei. Quello che cercano di capire è la genesi di quell’emendamento, prima inserito, poi espunto, poi di nuovo tornato nel testo. Lo chiederanno anche al ministro per le Riforme. Intanto procede, parallelamente, l’inchiesta dei carabinieri del Noe sul sistema «illecito» di smaltimento di rifiuti delle attività estrattive in Val d’Agri. Secondo gli investigatori, per risparmiare sullo smaltimento una cifra che oscilla tra i 44 e i 110 milioni di euro l’anno, sarebbero stati spacciati per rifiuti semplici degli scarti «speciali e pericolosi». I magistrati valutano l’ipotesi del disastro ambientale e hanno commissionato una perizia epidemiologica. Eni precisa che «lo stato di qualità dell’ambiente, studiato e monitorato in tutte le sue matrici circostanti il centro oli» di Viggiano (Potenza) è «ottimo secondo gli standard normativi vigenti» (Piccolillo, Cds).

Tempa Rossa 2 Sono diversi i ministri che si sono adoperati per far approvare l’emendamento che dava il via libera al progetto «Tempa Rossa». Alcuni hanno avuto rapporti diretti con i vertici della Total e per questo — dopo lo stop subito nello «sblocca Italia» — hanno deciso di inserirlo nella legge di Stabilità 2015. A raccontarlo, evidentemente ignorando di essere intercettato, è il dirigente del colosso petrolifero Giuseppe Cobianchi al telefono con Gianluca Gemelli, il compagno del ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi, costretta a dimettersi per il coinvolgimento nella vicenda. Gli atti dell’indagine della squadra mobile di Potenza guidata da Carlo Pagano svelano dunque i retroscena del varo di quella norma e il motivo che ha convinto i pm a interrogare la stessa Guidi e la responsabile per Riforme e rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi. Nelle conversazioni agli atti Guidi parla di «accordo», dunque i magistrati vogliono accertare quali trattative furono messe in piedi per «sbloccare» il provvedimento e quali esponenti dell’esecutivo furono coinvolti (Sarzanini, Cds).

Tempa Rossa 3 Dal governo si vuole archiviare in fretta «l’incidente» e sostituire la Guidi: per questo già la prossima settimana potrebbe esserci l’annuncio del successore. Tra i nomi più accreditati ci sono Teresa Bellanova e Claudio De Vincenti. Ma la vicenda Guidi ha ricompattato l’opposizione di centrodestra. Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega depositeranno una mozione di sfiducia contro tutto l’esecutivo, sia alla Camera sia al Senato. I 5 Stelle, i primi ad annunciare di voler presentare una loro mozione, andranno per la loro strada e firmeranno un loro testo. Con la certezza che neanche stavolta riusciranno «a mandarlo a casa», Renzi vorrebbe votare quanto prima la mozione di sfiducia. Rivendicando la «diversità» con il passato: «Se uno sbaglia, con noi paga. E a quelli che vogliono far credere che siamo tutti uguali, rispondiamo con i fatti» (Al. Tr., Cds).

Internet Su 28 Paesi dell’Ue, l’Italia è al 25° posto dell’indice europeo di digitalizzazione (Desi). E se in Corea del Sud, leader mondiale, la velocità media di connessione è di 20,5 megabit, e in Svezia, leader europeo, è di 17,4 mega, noi siamo fermi a 5,4 mega (Galeazzi e Lombardo, Sta).

Videocamere parlanti In alcune cittadine della Francia sono arrivate le videocamere si sorveglianza parlanti. Grazie al megafono collegato con la sala di controllo, gli agenti della polizia municipale rimbrottano ci non raccoglie i bisogni dei cani, chi parcheggia male, ecc. Alain Cherqui, capo della polizia municipale a Le Cannet: «Si tratta di creare una sensazione di sicurezza. Non possiamo inviare ogni volta una pattuglia e in certi casi davvero non è necessario. Se l’operatore della videosorveglianza vede qualcosa che non va, può farlo notare subito a voce, molto facilmente». Per i cittadini però oltre alla sensazione di sicurezza c’è la presa di coscienza di essere costantemente sorvegliati. «Ho parcheggiato l’auto davanti alla banca e credevo che fosse tutto a posto, non c’erano avvisi particolari, per esempio di un parcheggio riservato ai disabili — racconta un’abitante di Mandelieu —. Eppure la voce mi ha rimbrottata lo stesso, perché le ruote erano un po’ sopra una linea gialla che neanche si vedeva. In questi casi tutti si girano e ti guardano, non è piacevole». In Francia è una novità, ma l’idea delle videocamere di sorveglianza parlanti è stata già sperimentata anni fa in Gran Bretagna, con risultati non travolgenti. Il primo tentativo risale al 2003 nella zona industriale di Wilton, nella contea di Wiltshire, per proteggere magazzini e capannoni dalle incursioni dei ladri prima che fosse troppo tardi. Pochi anni dopo il sistema venne provato a Middlesbrough e in una ventina di altre cittadine britanniche, e l’allora ministro dell’Interno John Reid difese l’iniziativa dalle accuse di essere un «Grande Fratello impazzito». Tra proteste e impossibilità tecnica di intervenire in tempo reale in aree più grandi, le telecamere parlanti finora sono rimaste confinate a esperimenti in piccoli centri (Montefiori, Cds).

Latte 1 Nel 2015, rispetto all’anno precedente, il consumo di latte fresco in Italia è diminuito del 9,5%. Nel 1960 ogni italiano — dati Assolatte — ne beveva 63 litri all’anno, 79 nel 1970, poi 60 nel 1990 per arrivare ai 47 di oggi (Meletti, Rep).

Latte 2 La produzione italiana (fonte Coldiretti su dati Ompz) è passata dalle 3.208.000 tonnellate del 1999 alle 2.491.000 del 2014. Nonostante il pesante calo, gli allevatori italiani non riescono a vendere il loro latte. «C’è un’invasione di prodotti stranieri — ha detto ieri il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo — che vengono poi venduti come italiani. Ci sono allevatori costretti a mungere e poi buttare via questo prezioso alimento» (ibidem)

Colazione Il primo pasto del mattino, secondo un’indagine della Nielsen (A colazione con gli italiani per cogliere i nuovi stili alimentari), vale 6,8 miliardi di euro. In particolare, sono cresciute le confetture (più 1,9%) mentre calano (-1,2%) le fette biscottate e il caffè (-0,4%). Per i biscotti aumentano dello 0,8 i frollini e c’è invece un salto dei biscotti salutistici (più 6,4%) che con i senza glutine arrivano al 21% in più. Le merendine non scompaiono e dopo due anni di calo registrano un più 1,2%. Per il latte vaccino la Nielsen registra un calo del 7,4% con un aumento dell’8,4% in quello di alta digeribilità. Le bevande vegetali si alzano del 23%, con un parco acquirenti di 4,8 milioni di famiglie. Per i cereali vanno bene le barrette (più 3,3%) mentre lo yogurt cala del 2,3%, ad eccezione del magro e del biologico (più 1,3 e più 3,3%). (ibidem)

(a cura di Roberta Mercuri)