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 2016  aprile 01 Venerdì calendario

Il ministro Guidi si dimette • Arrestata un’infermiera che ha ucciso 13 pazienti con iniezioni letali • Il nuovo presidente di Confindustria è Vincenzo Boccia • Sono morti Zaha Hadid e Imre Kertész • Quanto guadagnano gli italiani • In quarant’anni il mondo è ingrassato di 44 milioni di tonnellate (ma non le donne francesi)


Guidi/1 Il ministro allo Sviluppo economico, Federica Guidi, si è dimessa. Motivo: un’intercettazione telefonica del dicembre 2014 in cui si sente Guidi dialogare con il compagno Gianluca Gemelli, imprenditore, e rassicurarlo sull’approvazione di un emendamento su Tempa Rossa nel patto di stabilità. Tempa Rossa è un giacimento petrolifero nell’alta valle del Sauro, in Basilicata (50mila barili di petrolio, 230.000 m³ di gas naturale, 240 tonnellate di GPL e 80 tonnellate di zolfo), gestito da Total. Gemelli, con le Its srl e Ponterosso Engineering, aveva ottenenuto dalla Total (committente) e dalla Tecnimont (contraente) in subappalto i «servizi di supervisione specialistica alle attività di costruzione e montaggio impianti» del progetto Tempa Rossa per lo sfruttamento del giacimento dell’alta valle del Sauro. Un subappalto dal valore finale di 2.584.829,00 euro, bloccato dalle proteste delle associazioni ambientaliste. A novembre 2014, la Guidi anticipa l’approvazione di un emendamento su Tempa Rossa nel patto di stabilità. «Domani — dice a Gemelli — dovremmo riuscire ad approvare quell’emendamento». Più avanti, sempre sulla stessa questione, aggiunge: «Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato anche Mariaele», cioè Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme. La norma viene approvata dal Senato con la fiducia in un maxiemendamento: si estende, con il comma 552, l’autorizzazione unica anche per le infrastrutture a valle del progetto, comprese quelle «al di fuori» del perimetro delle concessioni. Ovvero a Taranto. Norma che potrebbe generare, si dice, «rilevanti entrate fiscali aggiuntive», con «importanti ricadute occupazionali». Nonostante l’emendamento, il progetto resta fermo. Le compagnie decidono allora di fare ricorso contro la delibera del Comune di Taranto. Nel giugno del 2015 arriva la decisione del Tar, che annulla la delibera del Comune di Taranto che blocca le opere. Dopo il verdetto del Tar, il 19 dicembre 2015 arriva un via libera dal Ministero degli Affari Economici (Sacchettoni, Cds; D’Argenio, Rep).

Guidi/2 Dopo le rassicurazioni del ministro Guidi, Gemelli comincia a telefonare a tutti i suoi referenti, tra cui Giuseppe Cobianchi, dirigente della Total, che gli risponde: «Io la ringrazio - dice Cobianchi - anche a nome della nostra società, intanto per averci fatto conoscere direttamente il ministro Guidi e poi, insomma, per l’interessamento che ha avuto...». Sempre Cobianchi, al telefono con altri dirigenti della Total trova un modo curioso per definire la nuova via di accesso al Governo che ha trovato: «La via Gemellica, la scorciatoia» (Foschini e Mensurati, Rep).

Tempa Rossa Per il momento le indagini su Tempa Rossa hanno portato a cinque arresti ai domiciliari più un divieto di dimora. Fra i sottoposti a misure cautelari c’è l’ex sindaco Pd della provincia di Potenza (Corleto Perticara) Rosaria Vicino e il suo vice dell’epoca Giambattista Genovese. Gianluca Gemelli è indagato per corruzione e traffico di influenze illecite (Sacchettoni, Cds).

Infermiera I carabinieri dei Nas hanno arrestato mercoledì sera all’aeroporto di Pisa, dove stata rientrando da una vacanza, l’infermiera Fausta Bonino, 55 anni, sposata, due figli (uno medico, l’altro chef), originaria di Savona da più di 20 anni in Toscana. È accusata di omicidio premeditato, continuato e aggravato dalla crudeltà. Nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Piombino iniettava ai pazienti dosi anche quattordici volte superiori al consentito di eparina, un’anticoagulante. Lo faceva anche con ricoverati non in fin di vita: tra le vittime una con il femore rotto, un’altra con la polmonite, una ricoverata per mettere la protesi all’anca. Ha ucciso 13 persone, di età compresa tra 61 e 88 anni. Qualcuno dice che era depressa, prendeva psicofarmaci e ogni tanto eccedeva con l’alcool. Il legale della donna spiega che «in depressione ci è finita quando ha capito che la stavano sospettando» (Gasperetti, Cds).

Confindustria Il nuovo presidente di Confindustria è Vincenzo Boccia. C’è stata incertezza fino alla fine e solo quando si è arrivati al 96° voto per lui (presenti 192 votanti su 198), la sala si è lasciata andare a un applauso. Alla fine 100 schede per Boccia, 91 per Alberto Vacchi e una bianca. Il presidente designato sarà eletto con l’assemblea privata del 25 maggio in cui saranno chiamati a votare 1.400 imprenditori. Contrariato Montezemolo: «Si è persa un’occasione unica, una straordinaria opportunità di vero cambiamento» (Querzé, Cds).

Boccia/1 Vincenzo Boccia, 52 anni, salernitano, sposato con Gabriella e padre di due figlie, amante delle moto, della musica classica e dei cani. Erede dell’azienda “Arti Grafiche Boccia” che attualmente impiega 160 persone e può vantare un fatturato di 40 milioni di euro. Un terzo degli affari della Arti Grafiche Boccia è all’estero, gli uffici della società sono dislocati anche in Francia, Germania, Danimarca e Libano. Negli ultimi 10 anni, l’azienda è cresciuta dell’85% in termini di capitale umano e del 200% quanto a giro d’affari. Boccia è stato presidente a Salerno e in Campania dei Giovani imprenditori, per poi diventarne vice presidente nazionale, nel 2000, nella giunta di Edoardo Garrone. Quindi nel 2003 è stato presidente regionale della Piccola industria, due anni dopo vicepresidente nazionale, nel novembre 2009 come presidente nazionale e numero due di Confindustria. La sua elezione è stata fortemente voluta anche da Emma Mercegaglia e Luigi Abete (Del Porto, Rep; Borrillo, Cds).

Boccia/2 Dalla Arti Grafiche Boccia escono, tra le altre cose, le etichette della Ferrarelle e delle figurine Panini, e il catalogo dell’Ikea. Il padre di Vincenzo Boccia, Orazio, fondatore dell’azienda, era di origini umili. Orfano a 12 anni, quando morì il padre, scaricatore al porto di Salerno, dopo lo sbarco degli americani, nel ’44, si diede da fare anche come lustrascarpe. In orfanotrofio un profugo istriano gli insegnò le prime nozioni di tipografo. E così, nel ’50, quando a 18 anni lasciò l’orfanotrofio, potè dedicarsi alla tipografia in un piccolo laboratorio ricavato in un sottoscala. «Produrre gli stampati, per un militante comunista, in una regione democristiana come la Campania, non fu facile. Orazio riuscì a stampare qualche giornaletto per il Pci locale, che pagava con difficoltà, e la prima vera commessa arrivò da fuori regione, dalla Toscana» (Borrillo, Cds).

Hadid È morta Zaha Hadid, 65 anni, architetto, stroncata da un infarto mentre era ricoverata in ospedale di Miami per curarsi una bronchite. È stata la prima donna a conquistare il Pritzker Prize , il Nobel dell’architettura nel 2004. L’unica ad aver conquistato anche lo Stirling, la medaglia d’oro del Royal Institute of British Architects, il Praemium Imperiale giapponese. Zaha Hadid era nata a Bagdad nel 1950 da un industriale sunnita tra i leader dell’Iraqi Progressive Party e da una principessa, poi era stata costretta a abbandonare il suo Paese. Aveva studiato matematica all’Università di Beirut, approdando nel 1972 all’Architectural Association di Londra, dove si era laureata nel 1977 aprendo qui il primo nucleo del suo studio nel 1979. Tra i suoi progetti: la Vitra Fire Station di Weil am Rhein in Germania (per molti il suo capolavoro) e il Rosenthal Center for Contemporary Art di Cincinnati (2003), il Maxxi di Roma, il Guangzhou Opera House in Cina (2010), il London Aquatics Centre (2011) per i Giochi olimpici, l’Heydar Aliyev Centre di Baku (2013) (Bucci, Cds; Erbani, Rep).

Kertész Lo scrittore Imre Kertész. Nobel per la letteratura nel 2002, è morto ieri a Budapest, a 86 anni. Nel 1975 aveva raccontato Auschwitz nel suo romanzo più celebre, Essere senza destino, dove, quindicenne, era stato prigioniero. Nato nel 1929, figlio di una famiglia di ebrei della piccola-media borghesia di Budapest, portato ad Auschwitz a quindici anni, tornato in Ungheria tre anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale, svolse apprendistato presso vari giornali e cominciò a scrivere racconti, commedie, sketch da cabaret, per procurarsi da vivere. Durante gli anni dello stalinismo ebbe una vita molto difficile. Pubblicò Essere senza destino soltanto nel 1975, prima non glielo avevano permesso. Ignorato e boicottato, passarono molti anni prima che quel libro fosse pubblicato in Germania (Feltri, Sta).

Redditi Secondo le statistiche sulle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche pubblicate dal ministero dell’Economia, nel 2014 il reddito medio degli italiani è stato di 20.320 euro lordi (l’anno precedente era di 20.070 euro). Cala il numero delle persone che ha presentato la dichiarazione, soprattutto nella fascia d’età tra i 24 e i 44 anni (-3%). Solo il 4% dei contribuenti guadagna più di 50 mila euro ma paga il 35% dell’Irpef totale. Mentre sopra quota 300 mila ci sono appena 19.081 persone. Lo 0,09% del totale. Un contribuente su quattro, circa 10 milioni, non paga un euro di tasse, grazie alle detrazioni oppure perché guadagna troppo poco. Nella classifica per tipo di lavoro, i più ricchi sono gli autonomi (35.570 euro lordi l’anno), seguiti dai dipendenti, con 20.520. Poi ci sono gli imprenditori con 18.260 euro (sono i titolari di ditte individuali, le micro imprese, perché solo loro presentano il 730 o il modello Unico). A chiudere ci sono i pensionati con 16.700 euro. Tra le regioni, al primo posto c’è la Lombardia con 24.020 euro, seguita dal Lazio con 22.500. In coda la Calabria (14.150 euro), con tutto il Mezzogiorno che cresce meno della media nazionale (Salvia, Cds).

Peso Negli ultimi 40 anni il peso delle persone è cresciuto di circa 6 chili a testa, per un totale di 44 milioni di tonnellate. Lo dice la rivista The Lancet: dal 1975 al 2014 le persone obese sono passate da 105 milioni a 641 milioni (è obeso chi ha un indice di massa corporea superiore a 30). Gli uomini che si trovano in questa condizione sono più che triplicati, balzando dal 3,2% al 10,8%. Le donne sono raddoppiate: dal 6,4% sono salite al 14,9%. L’indice di massa corporea (il peso in chili diviso per il quadrato dell’altezza espresso in metri) è passato da 21,7 a 24,2 per gli uomini e da 22,1 a 24,4 per le donne. Di questo passo, nel 2025 un individuo su cinque nel mondo sarà obeso. La Cina ha raggiunto gli Stati Uniti nella classifica degli obesi e dei super-obesi (da due milioni e mezzo nel 1975 a circa cento milioni oggi). Anche l’Italia continua ad aumentare di peso. Invece nessun aumento di peso è stato registrato fra le donne francesi, svizzere e olandesi. Le persone sottopeso (indice di massa corporea inferiore a 18,5) si sono ridotte di un terzo, arrivando all’8,8% per gli uomini e al 9,7% per le donne (Dusi, Rep).

(a cura di Daria Egidi)