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 2016  marzo 31 Giovedì calendario

Trump vorrebbe punire le donne che abortiscono

Le televisioni passano e ripassano la scena alla moviola, filmata alle 21,57 dell’8 marzo, dopo un comizio di Donald Trump a Palm Beach, in Florida. E mettono a confronto due versioni. La prima è quella della giornalista Michelle Fields, che ha presentato questa denuncia alla polizia: «Ho sentito qualcuno afferrarmi al braccio sinistro; sono stata spinta indietro e stavo per cadere». L’aggressore è Corey Lewandowski, il responsabile della campagna di Donald Trump. Poi c’è il resoconto dello stesso Lewandowski: non conosco la reporter, mai avuto contatti con lei. E, per finire, quello di Trump: «Non è successo nulla di grave, non licenzio il mio manager. Anzi ha fatto il suo dovere, quella giornalista mi ha tirato per la giacca». Lewandowski è indagato per «aggressione violenta»: il filmato finirà in tribunale e toccherà ai giudici stabilire chi abbia ragione.
Michelle Fields ha postato in rete una foto che mostra i lividi riportati nella breve colluttazione, ma dalle immagini non sembra che abbia perso l’equilibrio e che stia per cadere. Lewandowski si rivela incapace di tenere a freno le mani e sicuramente interviene con una foga eccessiva, visto che la reporter forse infastidiva, ma certo non minacciava l’incolumità di Donald Trump. Intanto Michelle Fields, 28 anni si è dimessa dal sito conservatore Breibart News, accusandolo di non aver preso le sue difese. Gli altri candidati repubblicani, Ted Cruz e John Kasich si sono subito inseriti, chiarendo che, si fossero trovati al posto di Trump, avrebbero licenziato Lewandowski.
Il miliardario newyorkese, come sempre, si guarda bene dal ricomporre l’incidente. Giusto o sbagliato che sia, anche stavolta viene chiamato in causa il suo atteggiamento verso le donne. Proprio ieri il front-runner repubblicano è intervenuto con il suo tocco da bulldozer sull’aborto, dichiarando alla tv Msnbc: «Ero a favore della libertà di scelta per la donna, ma ho cambiato posizione nel corso dell’ultimo anno. Ora sono contro l’interruzione della gravidanza con tre sole eccezioni. Ammetto l’aborto in caso di stupro, incesto o se la vita della madre è in pericolo«. E negli altri casi? «Se l’aborto diventasse illegale, dovrebbe esserci qualche forma di punizione per le donne che non portano a termine la gravidanza. Ma non ho ancora chiaro quale tipo».