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 2016  marzo 31 Giovedì calendario

Ora Berlusconi sogna un grande centro con Marchini

Bertolaso combatterà fino alla fine o butterà la spugna se i sondaggi continueranno a dire che la sua candidatura non decolla? E in quest’ultimo caso, il peso elettorale di Fi (a Roma è ridotto abbondantemente sotto il 10%) andrà a Marchini o Meloni? Su questa scelta gli azzurri sono divisi, ma per il momento Berlusconi è tetragono. «Con Guido si tira dritto: vedrete che le sue qualità emergeranno». L’ex Cavaliere rimanda ai sondaggi di fine aprile. «Sondaggi veri, non quelli di carta straccia che circolano in questi giorni». Berlusconi vuole reagire allo schiaffo romano di Salvini e Meloni, non vuole farsi emarginare, difende con i denti il suo ruolo e, in piena crisi di consensi e al culmine della sua debolezza politica, immagina un’operazione centrista.
Grande centro
Con un certo eufemismo un esponente di primo piano di Fi ha chiamato così l’operazione. Non altrettanto Berlusconi, ma la sostanza è la stessa: costruire una nuova coalizione di moderati che non stanno con Renzi e non si accodano ai lepenisti. In questa coalizione un ruolo di primissimo piano, magari di candidato premier, potrebbe averlo Marchini. Ma Alfio dovrebbe rinunciare alla corsa per il Campidoglio e sostenere Bertolaso, che così potrebbe arrivare al ballottaggio. Berlusconi ha in programma di incontrare Marchini a breve per sottoporgli la proposta. Una parte di Fi è scettica, alcuni sono scoraggiati fino al cupio dissolvi e c’è chi (come Toti) vorrebbe invece una ricomposizione del centrodestra. Per il governatore ligure bisognerebbe appoggiare Meloni se Bertolaso dovesse ritirarsi. I parlamentari del Nord vedono la rottura con la Lega come il male assoluto: chi di loro verrebbe rieletto? Ma Berlusconi ha il dente avvelenato, vuole farla pagare ai due «ragazzotti» Matteo e Giorgia. Chiederà a Marchini di pensare in grande, di guardare oltre Roma. Alle regionali del Lazio oppure alle politiche del 2018. Attorno a una figura fuori dai partiti come l’imprenditore Alfio, che non ha grandi possibilità di fare il sindaco e non ha voglia di fare il semplice consigliere comunale per la seconda volta, si potrebbero coagulare i vari pezzi di quella che fu Fi. Da Alfano a Quagliariello e Fitto che oggi sostengono la candidatura di Marchini.
Quali garanzie per «Arfio»
La proposta di Berlusconi non lascerebbe insensibile l’imprenditore romano. Del resto la sua candidatura al Campidoglio è stata concepita per costruire attorno a sé un centro cattolico e liberale. «Ma quale garanzia avrebbe da Berlusconi?», si chiede un parlamentare molto vicino a Marchini. «Perchè si sa com’è il Cavaliere: oggi ti dice una cosa, domani l’opposto». Intanto i primi passi li sta facendo lo stesso Bertolaso. «Io e Marchini siamo gli unici che parlano dei problemi dei romani e di come risolverli», ha detto in un’intervista a Radio Città Futura. «Con Marchini sono possibili sinergie. Se è disponibile a trovare un accordo io sono ben contento: qui non basta un uomo solo per risolvere i problemi della città».
Il timore di Giorgia
Meloni sente puzza di bruciato: un’alleanza Bertolaso-Marchini potrebbe impedirle di arrivare al ballottaggio. Allora comincia a sparare pesante «Sarebbe incomprensibile per gli elettori di Fi. Sarebbe una riedizione del patto del Nazareno contro di me. Mi farebbero un piacere perché recupererei una fetta dell’elettorato di Fi». Meloni è convinta di avere il vento in poppa. Sostiene che nei sondaggi la distanza che la separa dal ballottaggio è di 4 punti. «È una partita che si può vincere». E se a Berlusconi riuscisse la mossa del cavallo?