la Repubblica, 31 marzo 2016
La guerra dei cartelli tra Mercedes e Ferrari
«Ma il vostro meccanico soffre di reumatismi?». Sembrava una battuta, quella pronunciata, non proprio con aria rilassata, da un manager Mercedes verso il box Ferrari, dopo il gp di Melbourne, due settimane fa. E invece era una dichiarazione di guerra. La guerra dei cartelloni. I fatti. La Fia quest’anno ha vietato le comunicazioni strategiche via radio tra il muretto e il pilota. E così i team hanno ripiegato, per quanto possibile, sui cari vecchi cartelloni. A Melbourne però è successo che, in pit lane, il punto di segnalazione di Vettel, che era subito scattato in testa, fosse pochi metri davanti a quello di Rosberg che seguiva a poca distanza. E così per il meccanico della Ferrari (che poteva esporre il proprio cartello prima) è stato un gioco da ragazzi far girare Rosberg “alla cieca”, gli è bastato, ad ogni giro, ritirare il cartello “con moooolta calma”. Legittimo ma un po’ “unfair”. La Mercedes ha sporto reclamo. «Dal Bahrain in poi non vogliamo gli italiani intorno», hanno detto alla Fom (che decide la disposizione dei box, dei motorhome e dei punti di segnalazione). E siamo appena alla seconda gara stagionale.