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 2016  marzo 31 Giovedì calendario

Il leader scelto dall’Onu sbarca a Tripoli: tumulti e spari per le strade • In un anno gli sbarchi di migranti in Italia sono raddoppiati • In Italia due pensioni su tre sono otto i 750 euro • Altri 23 anni di carcere a Boettcher • Scontro all’Aja sul rientro del marò Girone • Durante l’ultima Pasqua, il consumo di carne ovina e caprina è calato del 10 per cento

 

Libia Il nuovo capo del governo nazionale libico Fayez Serraj è arrivato a Tripoli. Il leader, sostenuto dalle Nazioni Unite, è sbarcato nella capitale arrivando via mare su un gommone dalla Tunisia per aggirare tutti i possibili blocchi di chi non lo voleva lì: gli uomini di Khalifa Gweil che tengono in piedi il governo non riconosciuto di Tripoli e che ieri mattina hanno sparato cannonate sull’aeroporto, temendo un atterraggio a sorpresa; l’esercito libico del generale Khalifa Haftar, che da settimane sta boicottando l’unità nazionale sia coi suoi deputati a Tobruk, sia con la fronda di due membri del Consiglio di presidenza. Il rischio che la guerra civile riesploda nelle strade della capitale è evidente: già in serata, la tensione era molto alta nella capitale, dove in serata si sentivano gli spari, e il governo non riconosciuto s’appellava a «tutti i rivoluzionari perché si schierino contro questo gruppo d’intrusi, che infiammerà la situazione a Tripoli e c’imporrà la tutela internazionale». Quasi un ultimatum: «O Serraj si consegna alle autorità, o torna a Tunisi», ha minacciato Gweil, avvertendo che il premier sarà ritenuto «pienamente responsabile del suo ingresso illegale» (e perciò punibile). Dagli Usa il segretario di Stato John Kerry ha ammonito: «Occasione storica da non perdere». L’aspirante governatore della nuova Libia se l’aspettava: «Ci sono sfide davanti a noi, dall’unità dei libici al superamento delle divisioni. È sui giovani che dobbiamo scommettere per il futuro» (Battistini, Cds).

Migranti I migranti pronti ad approdare sulle coste italiane nel 2016 potrebbero essere, secondo il Viminale, 270mila. Quelli sbarcati dal 1 gennaio al 30 marzo 2016 sono stati 18.234, rispetto ai 10.165 dello stesso periodo del 2015 e ai 10.965 del 2014, con un’impennata dell’80%. Non solo: dal 20 marzo, giorno dell’accordo Ue-Turchia, gli sbarchi in Italia hanno sorpassato quelli sulle coste greche. Solo ieri sono stati 2.800 i migranti soccorsi nel canale di Sicilia. E stando al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, l’Italia ha salvato 3.700 rifugiati nel Mediterraneo negli ultimi cinque giorni (Polchi, Rep).

Pensioni 1 Dai dati diffusi ieri dall’Inps risulta che in 13 anni, dal 2003 al 2015, le pensioni di vecchiaia liquidate ogni anno si sono quasi dimezzate, passando dalle 494 mila circa del 2003 alle 286 mila dell’anno scorso. È la conseguenza delle ripetute riforme delle pensioni. L’età media al pensionamento è infatti cresciuta di tre anni: da 59,7 anni nel 2003 a 62,7 nel 2015. Le nuove prestazioni assistenziali (non sorrette dai contributi ma erogate a invalidi e a persone a bassissimo reddito) messe in pagamento ogni anno sono invece aumentate: dalle 465 mila del 2003 alle 571 mila del 2015, il 51% di tutte quelle liquidate l’anno scorso. La spesa complessiva per tutte le pensioni private Inps è stata nel 2015 di 196,8 miliardi, di cui 176,7 per le prestazioni previdenziali e 20,1 miliardi per quelle assistenziali. La regione col minor numero di pensioni previdenziali è la Sicilia (177 per mille residenti), seguita da Lazio (184) e Campania (187). Quelle che ne hanno di più sono l’Emilia Romagna (266) e la Lombardia (265). Per le prestazioni assistenziali, invece, la classifica si inverte. In testa ci sono Calabria (101 per mille), Campania e Sicilia (97). In fondo troviamo Emilia Romagna (42), Piemonte (44), Veneto e Friuli (45) e Lombardia (46), tassi dimezzati rispetto al Nord (Marro, Cds).

Pensioni 2 Il 63,4% delle pensioni sotto i 750 euro, percentuale che sale al 77,1% per le donne, ma questo dato «costituisce solo una misura indicativa della povertà, per il fatto che molti pensionati sono titolari di più prestazioni o comunque di altri redditi». Infatti, su 11,5 milioni di assegni inferiori a 750 euro, quelli che beneficiano di assegni per i redditi bassi (integrazioni al minimo, maggiorazioni, invalidità) sono 5,2 milioni, il 45,4%. Secondo il rapporto di Itinerari previdenziali su tutte le pensioni esistenti in Italia nel 2014, «ogni pensionato riceve in media 1,434 prestazioni il che porta la pensione media da 11.695 euro annui a 16.638 euro, ben al di sopra dei mille euro al mese» (ibidem).

Boettcher Alexander Boettcher ieri è stato condannato a altri 23 anni di carcere più 3 anni di libertà vigilata quando avrà scontato tutta la pena più 1 milione e 200 mila euro di provvisionale di risarcimento a Stefano Savi, uno dei giovani sfregiato con l’acido il 2 novembre di due anni fa. I 23 anni di carcere si aggiungono ai 14 anni già incassati nel processo parallelo per un altro episodio. Stefano Savi in questo processo si è fatto vedere più volte, un cappellino nero con la visiera e un paio di occhiali scuri a nascondere i segni dei troppi interventi chirurgici. Anche ieri pomeriggio era in aula: «Spero che non esca più di cella... Mi sento sollevato da questa condanna... L’importante è che abbiano stabilito chi è il colpevole... Se l’è cercata lui... In questo momento non me la sento di perdonare...». Savi adesso può guardare avanti: «Con l’imputato ci siamo appena guardati... Adesso devo pensare al mio futuro. Dopo 16 interventi chirurgici ne ho diritto» (Poletti, Sta).

Marò L’apertura dell’arbitrato internazionale dell’Aja su chi debba celebrare il processo ai marò per l’uccisione di due pescatori indiani è l’ennesima delusione per Roma, che alla richiesta di concedere anche a Salvatore Girone di lasciare Delhi in attesa degli sviluppi dell’arbitrato si è vista allegare l’opposizione formale dell’India. La posizione italiana espressa ieri mattina in aula dall’ambasciatore Francesco Azzarello era chiara: l’arbitrato «potrebbe durare almeno 3 o 4 anni» durante i quali Girone rischia di rimanere «detenuto a Delhi, senza alcun capo d’accusa per un totale di sette o otto anni. Un essere umano non può essere usato come garanzia della condotta di uno Stato». E visto che «abbiamo già preso l’impegno di rispettare qualsiasi decisione di questo Tribunale», che senso avrebbe accanirsi in attesa che inizi il processo vero e proprio? La replica è una doccia fredda: la richiesta italiana è «inammissibile» perché «c’è il rischio che Girone non ritorni in India nel caso venisse riconosciuta a Delhi la giurisdizione. Non è in prigione. Vive bene nella residenza dell’ambasciatore italiano a Delhi e la sua famiglia può rendergli visita». Insomma, per l’India sono «condizioni ragionevoli» in proporzione alla gravità delle accuse. L’eventuale rientro di Girone disinnescherebbe anche la miccia del rientro del collega Latorre, che a fine mese - senza proroghe - dovrebbe tornare in India costringendo l’Italia a una scomodissima resa o a una pericolosa rottura. La soluzione sembra averla voluta indicare proprio Delhi: «Sarebbero necessarie assicurazioni» sul rientro di Girone. Quelle arrivate fino a oggi «sono insufficienti» (Brera, Rep).

Agnello Durante l’ultima Pasqua, il consumo di carne ovina e caprina è calato del 10 per cento, con punte del 25 il Venerdì santo. Gli allevatori imputano la crisi del settore alle campagne vegane lanciate proprio sotto le feste. Nel 2009, certifica l’Istat, in Italia sono stati uccisi 4,68 milioni di agnelli. Oggi «che mangiarli è come fare peccato mortale», si lamenta il vicepresidente della Confederazione italiana agricoltori Toscana (Cia) Enrico Rabazzi, siamo scesi a 2,21 milioni, il 55 per cento in meno. Il giro d’affari della carne ovicaprina è crollato dai 296 milioni del 2000 ai 174 dello scorso anno (Livini, Rep)

(a cura di Roberta Mercuri)