Libero, 31 marzo 2016
La foto in cui la ladra rom scarcerata prende in giro tutti noi
Sorride e fa il segno della vittoria con le dita davanti ai fotografi, ma non è una rockstar, né una diva hollywoodiana. È una ladra d’appartamento che esulta con fare spavaldo perché sa come funzionano le cose in Italia, conosce bene le nostre leggi permissive e i loro meccanismi. E si comporta di conseguenza.
Ride quindi dei nostri giudici e di noi, dopo l’udienza in tribunale, la nomade di origini bosniache arrestata il giorno di Pasqua per furto aggravato in una casa di Macerata, nelle Marche. Ride perché, dopo essere finita in manette e aver confessato di essere una ladra, è stata rilasciata subito. Motivo: è una madre e quindi non può andare in carcere. Con la stessa velocità con cui il giudice l’ha arrestata e rilasciata, la rom con in braccio il figlio di pochi mesi e la complicità di un connazionale di tredici anni ha forzato la serratura del portone del condominio di Via Domenico Rossi. Si è introdotta poi in un’abitazione, mettendo la casa a soqquadro e riuscendo così a racimolare circa 200 euro tra denaro e oggetti preziosi.
Probabilmente la donna non avrà avuto alcuna esitazione nell’introfularsi in casa d’altri, violando così la proprietà privata. Non avrà avuto alcuno scrupolo nel mettere le mani in cassetti e armadi che non le appartenevano e rubare. Nessun pentimento quindi. La sua spavalderia la spinge invece a esultare e a dire al mondo: ho vinto io, sono libera. Perché esiste un mondo dove se commetti un reato non vai in carcere. Peccato che di quel mondo fanno parte anche le vittime che lo subiscono, consapevoli che la legittima difesa non sempre si riveli così legittima.
Per fortuna, forse, i padroni di casa erano fuori. È stata una vicina ad accorgersi che stava accadendo qualcosa di inusuale. Insospettita dai rumori, ha pensato bene di dare subito l’allarme e chiamare la polizia. Sul posto sono intervenuti i militari del Nucleo radiomobile della Compagnia di Macerata che hanno arrestato la giovane straniera. Davanti al giudice Russo e al pubblico ministero onorario D’Arienzo, nel processo per direttissima, la donna ha raccontato che la domenica di Pasqua, insieme al figlio di sei mesi, è arrivata a Macerata con il solo intendo di chiedere l’elemosina. Solo l’incontro con il connazionale le avrebbe fatto cambiare il piano iniziale, decidendo di andare a rubare negli appartamenti.
Il processo proseguirà il 15 aprile, ma intanto la nomade, con una lunghissima lista di precedenti, se ne è tornata a casa tra sorrisi e V di vittoria, anche se ha l’obbligo di dimora a Civitanova, dove in questo periodo si trova col suo camper insieme al resto della famiglia. Ma i proprietari della casa svaligiata non dimenticheranno facilmente il furto e lo spettacolo raccapricciante di tutte le loro cose sottosopra. E di sicuro non riuciranno a spiegarsi come mai la ladra d’appartamento sia già fuori. E se lo chiede, indignato, anche il popolo di internet. Che non risparmia commenti pesanti.