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 2016  marzo 30 Mercoledì calendario

Yahoo è ufficialmente in vendita

Yahoo sta sondando il mercato per capire chi sia interessato a comprare le sue attività internet e soprattutto quelle detenute in Asia. La società web americana guidata dall’a.d. Marissa Meyer ha dato tempo fino al prossimo 11 aprile per presentare le offerte preliminari ma ha chiesto a ogni interessato di firmare fin dall’inizio un accordo di riservatezza.
I pretendenti dovranno anche specificare a che prezzo e come pensano di finanziare le acquisizioni ipotizzate. A oggi il valore della società poggia soprattutto sulle profittevoli quote detenute nel motore di ricerca cinese Alibaba e in Yahoo Japan. Contenuto, invece, il valore del core business delle ricerche online, vista la concorrenza di Google.
Secondo quanto reso noto ieri dal Wall Street Journal, l’intenzione è chiudere la vendita tra giugno e luglio, dopo aver ridotto sensibilmente il numero degli offerenti. Oggi sono in tutto una quarantina. Tra di loro ci sono Verizon, Interactive Corp, Time, i fondi di private equità Tpg e Kkr e ancora Microsoft. Quest’ultima, in particolare, secondo ulteriori indiscrezioni di stampa, ha avviato contatti con altri fondi per sostenere il proprio shopping.
A spingere Yahoo a vendere i principali asset, dopo un lungo scontro interno tra Meyer e gli azionisti propensi a vendere, è stata la perdita raggiunta e pari, al termine del quarto trimestre 2015, a 4,43 miliardi di dollari (3,9 miliardi di euro). Stato di salute che aveva già indotto l’a.d. ad avviare il licenziamento del 15% di tutta la forza lavoro. Ma adesso a premere per la vendita e per una vendita che avvenga entro l’estate c’è l’intenzione degli azionisti a votare, se non accontentati subito, la sfiducia al board e l’elezione di un nuovo cda proposto dal fondo Starboard Value Lp, investitore molto critico nei confronti dell’attuale a.d. Meyer.