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 2016  marzo 30 Mercoledì calendario

Tutti i calciatori sconfitti dalla Stronza. La Sla si è portata via tra gli altri Signorini, Borgonovo, Ocwirk, Bernardini, Rognoni, Soldan, Canazza, Vincenzi, Nanni, e ora anche List

La Stronza se ne porta via un altro a modo suo, silenziosa e con macabra cura, da Stronza. La Sla con quel nomignolo famigliare che un altro guerriero ormai vinto, Stefano Borgonovo, diede alla sclerosi laterale amiotrofica, uccide un altro parente stretto del calcio, Paolo List, 52 anni, terzino lombardo di Casalbuttano (Cremona), che fu perno del grande Foggia di Zeman. Giovedì i pugliesi lo ricorderanno con un minuto di raccoglimento e il lutto al braccio contro il Cittadella per la Coppa Italia di Lega Pro. Lo strazio dei tifosi rossoneri: «Schivo e riservato, se n’è andato in silenzio e senza clamori così come era stato in vita. Ciao Paolo, Paolo, Paolo, Paolo List, List» scrivono sul sito del club, col quale Paolo era stato due stagioni dal 1983 al 1985 collezionando 57 presenze in C1 e poi, dopo una parentesi a Jesi e a Monopoli, ancora una stagione di C1 con 33 presenze e la promozione in serie B. Arrivò il tecnico boemo: due stagioni insieme, 69 presenze e 7 gol, la promozione in A. Che non giocò, perché ceduto al Bologna in B (1991- 1993), 52 presenze, 4 reti. Chiuso col pallone a 33 anni, con la maglia del Palazzolo, ha aperto un bar a Ripalta Cremasca senza lasciare mai del tutto il calcio: ha allenato la Ripaltese portandola dalla Terza alla Seconda categoria. «Tutto il Bologna Fc 1909 partecipa commosso al dolore della famiglia».
Dopo Signorini e Borgonovo muore a 52 anni l’ex difensore degli anni Novanta
Il dolore che non riesce ancora a essere utile. Tanti i calciatori vittime della Stronza, più di 30. L’ultimo prima di List fu appunto l’attaccante del Milan Borgonovo (2013). Il primo, Armando Segato, si ammalò nel ‘68 e morì nel ‘73: gli fu diagnosticato il morbo di Gehrig, appunto la Sla, malattia degenerativa progressiva, che distrugge le cellule nervose che comandano i muscoli, facendoli atrofizzare piano, e le capacità di deglutizione e di fonazione. Non ti muovi più, non parli più. Gehrig dal nome del newyorkese Lou, primo giocatore di baseball deceduto (1941) per la stessa malattia. Nei giorni scorsi anche il football Usa in lutto per l’ex giocatore Kevin Turner, 46 anni, la Sla ce l’aveva dal 2010. In mezzo le stelle come Borgonovo e Signorini (se n’è andato nel 2002), spesso i gregari del calcio: Ocwirk, Bernardini, Rognoni, Soldan, Canazza, Vincenzi, Nanni, Minghelli, Lombardi, Gabbana, Corno, l’arbitro Nuvoli. Nel mondo 500mila i malati, in Italia 5mila. Non solo sportivi ma lo sport statisticamente c’entra, specie quello giocato sui prati: tra le ipotesi non confermate l’uso massiccio dei concimi e pesticidi. Ma molte altre le possibili cause, nessuna che abbia in mano la verità: stress ossidativo, traumi da gioco e soprattutto doping. Zeman nel ‘98 lo urlò così forte («Il calcio deve uscire dalle farmacie») che il procuratore di Torino Raffaele Guariniello iniziò a indagare. La Federcalcio ha negato relazioni tra calcio e Sla, ma gli studi (pochi) dicono: i calciatori del campionato italiano che si ammalano sono 5-6 volte più frequenti della media mondiale e corrono un rischio 24 volte maggiore rispetto alla popolazione generale. Le morti bianche del calcio, la Stronza.