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 2016  marzo 30 Mercoledì calendario

Il tiki-taka di Finale Ligure, là dove ragazzini possono ancora giocare a pallone in piazza ma senza mai mandarlo in aria

È scritto nero su bianco, su un cartello al centro del paese: «A tutela dell’incolumità delle persone che frequentano la piazza è consentito l’uso di palloni leggeri per scambi ravvicinati rasoterra».
Succede così che a Finale Ligure, uno dei più frequentati centri turistici della Liguria, siano aboliti per legge il colpo di testa, il cross, il traversone. In piazza Vittorio Emanuele II, a due passi dal lungomare, dove signore e signori passeggiano, dove turisti e cittadini bevono gli aperitivi nei dehors, la piazza è diventata, di fatto, off-limits per chi vuole divertirsi con il gioco più popolare del mondo.
A meno che un bambino, magari innamorato del Barcellona di Guardiola, non sia maestro del palleggio, padrone del passaggio rasoterra. In definitiva, è ammesso soltanto il tiki-taka, la filosofia spagnola dei piccoli tocchi ben ancorati al suolo che ha consacrato la squadra catalana e la stessa Spagna sul tetto del mondo. Premette il sindaco di Finale, l’avvocato di area Pd Ugo Frascherelli, che «la misura è stata decisa anni fa dal mio predecessore Flaminio Richeri, anche se il cartello è stato montato in questi giorni. E non lo dico per prendere le distanze, anzi comprendo che possa essere visto con simpatia». Il problema, spiega il primo cittadino, è che «sono arrivate troppe segnalazioni di persone colpite da pallonate». Con conseguenze come «anziani caduti per terra, occhiali rotti, bicchieri in frantumi. La ragione del cartello è far capire alle persone di buona volontà che certe cose si possono fare, ma nel rispetto degli altri. I bambini che giocano in piazza li vogliamo, eccome». «Solo dovranno essere molto bravi tecnicamente», ironizzano in paese. Chi non ha padronanza con il pallone o è un amante del “cucchiaio” alla Totti potrà sempre spostarsi nel paese vicino. Oppure può perseverare, ma a rischio e pericolo suo e dei propri genitori: la multa parte da 75 euro e arriva fino a 500.
A meno che non scatti il dietrofront, visto che in piazza è già partita la rivolta contro l’ordinanza e chissà che i bambini del posto non organizzino presto una gara di pallonetti.
Anche chi riconosce che la «la norma è sicuramente stata introdotta soprattutto per quelli che si lanciano a cento all’ora con lo skateboard – dice Cristiana Guastavino, che a Finale Ligure lavora – scritto così è un cartello infelice». Stefania de Giorgi, invece, è finalese e madre di due bambine: «Mi sembra una buffonata, ora dovrei spiegare alle mie figlie come si tratta il pallone. È vero che la piazza non deve diventare un campo da calcio, ma allora facciano uno spazio per i bambini».
In una regione in cui sono sempre state le spiagge al centro di infinite discussioni e successivi bizzarri provvedimenti la questione ha fatto un evidente salto di qualità. Il cartello infatti proibisce pure le «evoluzioni con biciclette, skateboards, pattini a ruote, monopattini». Anche qui, pedalare è pratica ben accetta. Solo non bisogna esagerare con salti, piroette e giravolte.
Ma ogni cosa a suo modo. E oggi, a Finale Ligure, è il tempo del tiki-taka.