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 2016  marzo 24 Giovedì calendario

Gli ultimi sondaggi su Bertolaso sono disastrosi, ma Berlusconi non arretra: «Sono come Batman»

Occhiali neri stile Iene e «corazza da Batman» (ma forse voleva dire mantello) per difendersi dalle pugnalate degli alleati, giacca e camicia blu notte, Silvio Berlusconi si presenta al comitato elettorale al fianco di Guido Bertolaso, per confermarne la candidatura a sindaco di Roma. Nonostante Giorgia Meloni e a dispetto di Matteo Salvini. Ma anche a dispetto dei sondaggi, sempre più foschi.
L’ultimo circola negli ambienti di Fratelli d’Italia ed è stato realizzato nelle ultime ore dalla Emg di Fabrizio Masia. Guido Bertolaso viaggerebbe intorno all’8-9 per cento, sotto l’indipendente Alfio Marchini, tra il 9 e il 10 per cento. I due insieme non raggiungerebbero Giorgia Meloni (Fdi), attestata al 20-21, fresca di strappo con Berlusconi col sostegno della Lega. Distante ma non tantissimo dai due candidati in fuga: Roberto Giachetti del Pd (23-24) e la grillina Virginia Raggi (27-28 per cento). Il secondo capitolo del sondaggio ipotizza invece la corsa compatta del centrodestra (con Meloni) e del centrosinistra con Giachetti e allora la distanza dal M5S per ora favorito si azzererebbe o quasi: tutti e tre i blocchi viaggerebbero attorno al 26-27 per cento con distacchi dello 0,5.
Silvio Berlusconi, accompagnato dalle sole parlamentari Deborah Bergamini, Mariarosaria Rossi e Lara Comi, con lenti per proteggersi dopo l’intervento a un occhio («Continuerò a vedere, anche se non c’è molta bella roba da vedere», scherza), si schermisce: «Non mi sento pugnalato, Berlusconi è come Batman, ha la corazza di kevlar: questa situazione nel centrodestra serve solo a creare confusione e favorire Pd e 5 stelle». Non ci sta: quando «per un capriccio si rompe, si rischia di fare un regalo agli avversari». E l’ipotesi circolata di un ritiro non è contemplata, tanto meno quella di un ticket con la Meloni sindaco. «Francamente non l’ho presa in considerazione, è una situazione imbarazzante e quasi ridicola questo cambiamento di rotta» dice. «Vi dico di più: né Meloni né Marchini possono arrivare al ballottaggio». Ai leghisti manda a dire che «è infondato che voglia collaborare con Renzi, voglio l’esatto contrario per l’Italia». Vede rosso, col M5S: «Sono in crescita, se vincono le politiche è la catastrofe». Partita chiusa? Quasi. Ignazio La Russa (Fdi) allarga le braccia, scettico: «Silvio si è incaponito, ma così non si va lontano, aspettiamo ancora qualche giorno, poi...».
Intanto, slitta a dopo Pasqua in giunta per le immunità al Senato il voto sulla richiesta dei magistrati milanesi per l’utilizzo delle intercettazioni del Ruby-ter sulle conversazioni tra Berlusconi e le due “olgettine” Iris Berardi e Barbara Guerra. La giunta si era riunita ieri mattina ma è scattato un nuovo rinvio anche su richiesta di Fi.