Corriere della Sera, 24 marzo 2016
Trump, Cruz e i dispettucci da terza elementare (con riferimenti volgari alle rispettive mogli)
Grande preoccupazione dei candidati alla presidenza americana, da sempre, è sembrare degli americani normali. Quest’anno, sempre più, i candidati sembrano americani normali, però ubriachi e pronti a fare a botte dopo un tamponamento. O peggio. Paiono nella fase della lite post tamponamento in cui si insultano le donne di famiglia. Lo si è fatto in campagne elettorali più eleganti, qui si procede con ferocia.
Ha iniziato Ted Cruz. O almeno un gruppo di suoi sostenitori/finanziatori, riuniti nel super Pac Make America Awesome. E in una pubblicità elettorale su Facebook, destinata ai pudichi elettori mormoni dello Utah, dove si tenevano i caucus, anche online, l’altro ieri, è comparsa una foto nuda di Melania Trump, moglie slovena del frontrunner Donald Trump.
È una vecchia pagina della rivista GQ, la futura consorte è sdraiata su una pelliccia, i sostenitori di Cruz hanno aggiunto la didascalia «ecco Melania Trump, la futura first lady». E poi, in basso: «Oppure, potreste votare Ted Cruz martedì».
La contraerea trumpiana è subito partita, al solito, via Twitter. Dove The Donald si è così espresso: «Cruz il Bugiardo ha appena usato una foto di Melania da un servizio di GQ in una sua pubblicità. Stai attento, Ted il Bugiardo o svergognerò tua moglie!». Lo ha twittato, poi cancellato, poi ritwittato poco prima che chiudessero i seggi.
Cruz ha replicato, sempre su Twitter, dicendo che non aveva postato lui foto nude di Melania. E accusando Trump di essere un codardo. Poi ha detto in tv che un’uscita simile «dice molto» della personalità del candidato.
Trump ha twittato ancora, mostrando come per far passare un messaggio sia necessario ripeterlo più volte, a rischio di risultare monocordi. «Ted il Bugiardo Cruz nega di avere avuto a che fare con la foto di Melania. Per questo lo chiamiamo Ted il Bugiardo!».
E così via. Più che le nudità di una moglie e i misteri su un’altra, colpisce come due mariti a un passo dalla nomina a candidato presidente degli Stati Uniti intreccino rapporti di inimicizia da terza elementare. Si fanno dispetti irriferibili, si dicono cose bruttissime, si vantano, si minacciano, si azzuffano in pubblico. E così via. Intanto, si comincia a parlare di Heidi Nelson coniugata Cruz, nata californiana e avventista del Settimo Giorno, in aspettativa ma manager della Goldman Sachs. E, perciò, banchiera cattiva. Che ha affrontato dilemmi interessanti: nel 2000 tra un posto proprio alla Goldman Sachs e uno nello staff della campagna di George W. Bush, scelse il secondo e conobbe Cruz.
Il «rischio misurato» – parole sue – e la scelta controintuitiva furono l’inizio di una grande carriera nel governo e alla Casa Bianca, dove è stata «direttore per l’emisfero occidentale» quando Condoleezza Rice era consigliere per la Sicurezza nazionale. Poi la carriera l’ha abbandonata – due volte – per favorire la carriera di Cruz.
Anche per questo, forse, i troll dei social network e vari trumpiani la descrivono in queste ore, come «un po’ strana». Come prova, condividono video elettorali in cui guarda fisso con aria dolente (anche se molte persone fanno quella faccia quando vedono uno spot di Cruz), e il vecchio verbale di polizia di quando fu trovata in stato confusionale all’imbocco di un’autostrada, in Texas (anche se si era trasferita da poco in Texas, e ci sarebbe da capirla).
Ovviamente, è subito partito il battutismo da social sull’«Heidi Cruz’s Secret». È una delle sorelle Arquette, è un androide, ha fatto sesso con Ted Cruz.
Ovviamente, si attendono nuovi episodi della faida, sperando tengano fuori i figli piccoli, però non si sa.