22 marzo 2016
Tags : Isis
Bombe a Bruxelles: oltre trenta morti
• Alle 7.51 nell’aeroporto di Zaventem, a Bruxelles, un uomo si fa esplodere, nel salone delle partenze, all’altezza dei banchi 8 e 9. Alphonse Lyan, un portantino, stava sistemando dei carrelli. «Dietro di me ho sentito delle parole in arabo non recitate, ma gridate. Poi è arrivata una detonazione enorme e mi sono buttato per terra». La sala si è riempita di fumo, dai soffitti si sono staccati pannelli di plastica che sono caduti addosso a morti e feriti. In quel momento all’interno dello scalo c’erano almeno novecento persone che si sono precipitate tutte verso l’unica possibile via di fuga, lungo il corridoio che conduce alle quattro uscite. Ma all’atezza dello Starbucks, davanti alle grandi vetrate della facciata, c’era un altro kamikaze che si è fatto esplodere non appena è stato superato dai primi fuggitivi. Un anziano manager francese ha raccontato di un corpo senza testa, di una donna coperta di sangue che non si rendeva conto di non avere più la gamba sinistra. Alle 9.11 uno sbuffo di denso fumo nero sale in strada dalle scale che portano alla fermata del metrò di Maelbeek, nel cuore del quartiere di Schumann di Bruxelles, dove hanno sede le istituzioni comunitarie. Un’altra bomba è esplosa sul secondo dei tre vagoni del convoglio che fanno la navetta dal centro ai palazzi dell’Unione Europea. La vettura viene squarciata. I feriti hanno tagli ovunque, come se fossero stati colpiti da chiodi e bulloni, dicono i soccorritori. A Zaventem sono morte undici persone, nel tunnel della metropolitana ci sono altri 20 corpi senza vita, i feriti sono almeno 210, sparsi in 22 ospedali della regione.
• Dopo gli attentati Bruxelles impazzisce. I mezzi pubblici si fermano in mezzo alla strada, le stazioni vengono chiuse e usate come deposito dei feriti dell’aeroporto e della metropolitana. Le linee telefoniche sovraccariche saltano, ogni comunicazione si interrompe. Nel pomeriggio vengono diffuse le foto dei tre attentatori di Zaventem, riprese dalle telecamere di sorveglianza.
• L’Isis rivendica gli attentati con un comunicato diffuso in inglese, arabo, francese, russo e bosniaco sul network Khilafah News. «Per la grazia di Allah, una cellula segreta dei soldati del Califfato ha colpito i crociati belgi». Nessun cenno, invece, a Salah Abdeslam, il terrorista arrestato il venerdì precedente. La vendetta è contro gli «Stati crociati» che si sono alleati contro lo Stato Islamico. Ed è a loro che è rivolta la minaccia di un «destino ancora più buio» [Per saperne di più leggi qui].