Il Sole 24 Ore, 23 marzo 2016
Come sono i conti del 2015 di Rcs
Rcs archivia il bilancio 2015 con ricavi per 1032,2 milioni, in calo dai 1065,1 precedenti (a livello omogeneo) e con perdite per 175,7 milioni rispetto al rosso di 110,8 milioni di fine 2014. Sono state rispettate le guidance per l’esercizio con ricavi consolidati in lieve calo (-3%), margine Ebitda prima degli oneri non ricorrenti al 7% e indebitamento netto – che resta comunque il punto dolente – inferiore a 500 milioni.
Per l’esercizio in corso, è stato ribadito dall’ad Laura Cioli in conference con gli analisti, è previsto il ritorno a un risultato positivo a fronte di ricavi stabili. Sono previsti tagli di costi con un impatto netto per 40-45 millioni, margine Ebitda prima degli oneri non ricorrenti al 10% e riduzione del rapporto debito/Ebitda intorno al 4%.
Nel 2015, in particolare, i ricavi diffusionali di gruppo si sono attestati a 421 milioni (-25 milioni) e i ricavi pubblicitari a 475 milioni (-16 milioni,in calo del 3,2%). Nell’ultimo trimestre però la flessione della pubblicità è rallentata all’1,2%. Infine i ricavi editoriali diversi si sono attestati a 136 milioni, con una crescita di 8 milioni attribuibile principalmente alle iniziative di Rcs Sport.
L’Ebitda, prima degli oneri non ricorrenti, è migliorato del 18,3% a 71,8milioni, con l’area media Italia in crescita da 61,8 a 65,3 milioni e l’area media Spagna da 27,3 a 29,4 milioni. L’Ebitda contabile, che comprende oneri non ricorrenti per 55,4 milioni, è stato pari a 16,4 milioni rispetto ai 27,9 del 2014. L’Ebit è negativo per 107 milioni, in peggioramento di 55,1 milioni anche per effetto, spiega una nota, delle maggiori svalutazioni di immobilizzazioni (64,1 rispetto a 20,9 milioni). Il risultato netto dell’esercizio è negativo per 175,7 milioni, rispetto ai -110,8 milioni dell’anno prima, recependo anche il risultato delle attività destinate alla dismissione e dimesse (Rcs Libri), negativo per 38,8 milioni (-20,9 nel 2014). Il closing della cessione della Libri a Mondadori è previsto entro il mese di aprile.
Poco variato l’indebitamento finanziario netto che a fine dicembre era pari a 486,7 milioni rispetto ai 482,5 milioni dell’anno prima. Resta una «significativa incertezza in relazione al mancato raggiungimento, allo stato, di un accordo con le banche finanziatrici» riguardo al mancato rispetto dei covenant a fine 2015 e alla rinegoziazione dei prestiti. Ciononostante gli amministratori hanno adottato il presupposto della continuità aziendale, alla luce anche del prossimo incasso di 127,5 milioni per la vendita della Libri e del rinnovo della delega per un aumento di capitale fino a 200 milioni. L’ad ha detto che spera di chiudere il negoziato sul debito al più presto, anche se il nodo sul tavolo resta la richiesta di alcune banche di collegare covenant a ricapitalizzazione, «un link – ha sottolineato la Cioli – che è fuori dagli standard di mercato e che nè io né il consiglio siamo disposti ad accettare».
L’assemblea annuale è stata convocata per il 28 aprile.