MilanoFinanza, 22 marzo 2016
Flavio Cattaneo sempre più vicino a Telecom
Dopo un tira e molla che durava fin dalle ore seguenti al consiglio d’amministrazione di giovedì 17, alla fine ieri sono arrivate le dimissioni di Marco Patuano da Telecom Italia. Il gruppo ha infatti reso noto che «l’amministratore delegato ha rassegnato le dimissioni, la cui efficacia è subordinata all’approvazione da parte dei competenti organi sociali dei relativi termini e condizioni.
Patuano si qualifica come amministratore esecutivo non indipendente; alla data odierna, possiede 70 mila azioni ordinarie e 30 mila risparmio Telecom Italia». Al suo posto, salvo sorprese dell’ultima ora, sarà designato Flavio Cattaneo, attuale ad di Ntv. Intanto nel cda in programma per oggi la Telecom affiderà le deleghe a interim al presidente Giuseppe Recchi.
Piazza Affari ha reagito positivamente alla notizia del cambio al vertice, esplosa nel week-end, chiudendo sopra il 3% a 1,04 euro. Il lavoro di Patuano all’interno del gruppo tlc, d’altronde, era diventato di giorno in giorno più complicato. I rapporti col presidente Giuseppe Recchi non sono mai stati idilliaci, mentre quelli con i nuovi soci francesi di Vivendi (subentrati a Telefonica ) sono andati progressivamente peggiorando. I rappresentanti dell’azionista francese in consiglio più volte in passato avevano espresso perplessità per la gestione di Patuano e di recente si era svolto a Parigi anche un confronto diretto tra lo stesso ad e il numero uno di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine.
Si era capito che non era sbocciato il feeling tra le parti, ma molti pensavano anche che un cambio ai vertici a un anno dalla scadenza del mandato non fosse necessario. Invece i francesi, in primis il presidente di Vivendi, Vincent Bolloré, hanno nel frattempo mosso tutte le pedine nelle retrovie per arrivare a un avvicendamento in tempi strettissimi. Patuano lascerà l’azienda con una buonuscita intorno a 7 milioni
Insieme a Cattaneo era stata sondata anche la disponibilità dell’ex numero uno di Deutsche Telekom, René Obermann, che ha però preferito continuare la sua avventura al private equity Warburg Pincus (dove è managing director). Obermann è stato l’unico vero avversario di Cattaneo, che va detto è sempre stato tra i grandi nomi in pole position per la poltrona di ad in sostituzione di Patuano. Individuato il manager adesso si tratterà di risolvere i dettagli dell’addio di Cattaneo da Ntv e a quanto sembra non si tratta di dettagli di poco conto. Ad oggi l’ex manager di Terna è amministratore delegato di Italo, ma è anche azionista con un investimento intorno a 25 milioni. Difficile che gli altri azionisti di Ntv siano disposti a pagare quella cifra al manager-socio per l’addio e per questo sarebbero in corso le trattative per arrivare a una soluzione accettabile per tutti. Qualora Cattaneo trovasse una soluzione di compromesso con gli altri azionisti di Ntv, potrebbe puntare a una compensazione da parte di Telecom. In primis, ovviamente, dovrebbe esserci un accordo per il rinnovo nel 2017, visto che tra poco più di un anno ci sarà la riunione per la rielezione del consiglio (posto che è difficile dare garanzie a priori su una riconferma, a meno di non controllare la maggioranza assoluta delle azioni). Successivamente si tratterà di toccare la variabile compenso. Patuano tra retribuzione fissa e variabile percepiva circa 3 milioni all’anno ed è verosimile pensare che (anche per compensare parte delle eventuali perdite che potrebbe registrare Cattaneo lasciando Ntv) il compenso per il nuovo ad verrebbe incrementato, magari sfruttando stock option o altre forme di retribuzione.
Resta il fatto che Telecom dall’addio di Patuano e fino a che non nominerà un successore rimarrà un po’ nel limbo, con un piano industriale presentato a febbraio e firmato dal ceo uscente e con sul tavolo la richiesta da parte dei francesi di ulteriori tagli sui costi per un miliardo nell’arco del piano. Qualora non si riuscisse a trovare un’intesa con Cattaneo (sulla quale però chi è al lavoro resta abbastanza confidente), nei giorni scorsi sono circolati altri nomi per la guida di Telecom, da quello di Luigi Gubitosi a quello di Corrado Sciolla (BT) fino a quello di Francesco Caio (Poste), anche se la sensazione è che nel caso di piano B il manager individuato potrebbe essere qualcuno non presente in questa lista.