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 2016  marzo 22 Martedì calendario

Niente alcol né droga, l’autista del bus spagnolo si è solo addormentato

Chissà se hanno aggiornato i display, sull’autostrada di Tarragona. Ieri sera le scritte luminose ricordavano ai viaggiatori che in questi tre mesi scarsi di 2016 ci sono già state 38 vittime lungo il percorso. Un’autostrada contrassegnata dai cartelli che avvisano del pericolo per le forti raffiche di vento e raccomandano continuamente di moderare la velocità. Ma né il vento né un’andatura troppo spericolata sembrano essere alla base del disastro di domenica scorsa: 13 studenti morti e 34 feriti, di cui 3 molto gravi. Ecco il bilancio. Eppure stava quasi per andarsene in pensione, dopo 30 anni senza incidenti su e giù per le strade di Spagna con il suo pullman, l’autista della compagnia «Autocares Alejandro» di Mollet del Valles che aveva portato in gita a Valencia la comitiva dell’Erasmus.
Ora è indagato per omicidio colposo plurimo dalla Procura di Amposta che aspetta ancora d’interrogarlo. Ma dal letto d’ospedale dov’è ricoverato per una contusione polmonare ieri finalmente ha chiesto scusa: «Lo siento, me he dormido», mi dispiace, mi sono addormentato, ha confessato a un medico l’anziano conducente spagnolo. «Ha 63 anni e si era riposato forse non abbastanza», hanno raccontato alcuni testimoni tra i ragazzi in gita.
Arrivati a Valencia sabato pomeriggio, la domenica alle tre di notte stavano già tutti risalendo sui pullman per tornarsene a Barcellona dopo la notte di San Giuseppe. Vittima, lui stesso, il vecchio autista, del meccanismo infernale delle gite low cost di questo periodo pasquale: Barcellona-Valencia e ritorno per soli 20 euro, pasti esclusi. Era questa l’economica offerta per gli studenti Erasmus.
Eppure il conducente in 30 anni di lavoro aveva avuto giusto qualche tamponamento. E mai aveva alzato il gomito, mai un bicchiere di troppo e nemmeno aveva dimestichezza con le droghe. Figurarsi. Gli esami a cui si è sottoposto lo hanno escluso anche questa volta. Escluso pure un cedimento strutturale del torpedone, che aveva solo tre anni di vita fino all’altro giorno, prima di schiantarsi a Freginals, sbandando prima verso il lato destro della carreggiata toccando il guard-rail e poi sterzando bruscamente verso sinistra finendo contro un’auto che viaggiava in senso contrario e rovesciandosi su un fianco. Di recente aveva superato anche i periodici controlli previsti dal codice della strada spagnolo.
Il giudice della vicina procura di Amposta, competente per territorio, in attesa di sentire l’autista ricoverato, ha proseguito anche ieri gli interrogatori dei feriti, muovendosi tra Tarragona, Reus, Tortosa e Barcellona. Da una di queste testimonianze, sarebbe emersa appunto la voce secondo cui il conducente del mezzo non avrebbe riposato a sufficienza prima di rimettersi in viaggio, sfidando la sua età.
La polizia spagnola, intanto, ha recuperato le borse, gli zainetti, i diari degli studenti morti e feriti. E presto – assicura il console italiano Stefano Nicoletti, da due giorni in trincea – restituiranno tutto ai genitori. Con Nicoletti ieri c’era anche l’ambasciatore Stefano Sannino, arrivato in Spagna appena sabato sera, vigilia della strage, dopo aver lasciato venerdì scorso la sede di Bruxelles. Il presidente spagnolo Mariano Rajoy, in una telefonata con il premier Renzi, ha assicurato che verrà fatta piena luce sul disastro.