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 2016  marzo 21 Lunedì calendario

Tim Cook presenta l’iPhone low-cost

Un grande cervello in un corpo minuto. È l’identikit del nuovo iPhone che Apple presenta oggi con la speranza di rilanciare le vendite del suo prodotto più importante. È una forte scommessa con cui l’amministratore delegato Tim Cook sfida le previsioni di declino della Mela. Quest’anno, per la prima volta, il numero di iPhone venduti dovrebbe infatti essere in calo rispetto all’anno prima. Ma alcuni analisti di Wall Street nei giorni scorsi hanno pubblicato rapporti secondo cui l’attuale trimestre sarebbe migliore delle aspettative e, soprattutto, i prossimi sei mesi dovrebbero vedere una ripresa, proprio grazie al nuovo modello che debutta oggi all’appuntamento primaverile di Cupertino.
Molto dipenderà dal prezzo dell’iPhone SE – questo (forse) il nome – : potrebbe essere fra i 350 e i 450 dollari, contro i 550 dell’iPhone 6. Non poco, ma forse abbastanza per convincere chi possiede ancora modelli vecchi – circa metà dei clienti americani – a cambiarli con l’ultimo arrivato. Un altro importante target di Cook sono i Paesi emergenti e in particolare la nuova frontiera dell’India, dopo il successo ottenuto in Cina: un iPhone attorno ai 400 dollari potrebbe guadagnare nuove quote di mercato.
Oltre al prezzo anche le dimensioni sono ridotte: 4 pollici, come il 5. E questo soddisferebbe una fetta dei fan della Mela – per l’esattezza il 20% secondo alcune ricerche sui gusti dei consumatori – che, come il fondatore Steve Jobs, preferiscono un apparecchio piccolo, più facile da tenere nel palmo della mano. Il look esterno dell’iPhone SE dovrebbe essere quindi molto simile a quello del 5, a parte la curvatura dei bordi che richiama il 6. Ma l’interno è del tutto uguale all’ultima generazione, quella con il microprocessore A9, il più potente finora creato dalla squadra di ingegneri guidata da Johny Srouji. Inoltre fa foto della stessa qualità dell’iPhone 6, ha lo stesso sensore per il riconoscimento delle impronte digitali e la tecnologia Nfc per poter usare il sistema di pagamento Apple Pay. Gli manca solo il 3D Touch.
Con queste caratteristiche, l’iPhone SE potrebbe risollevare le vendite dei telefonini targati Mela, pensano gli analisti Katy Huberty di Morgan Stanley, Jeffrey Kvaal di Nomura e Steven Milunovich di Ubs. Quest’ultimo ha scritto che l’ecosistema di Apple «non è mai stato più forte di oggi» e che l’iPhone SE potrebbe aggiungere 25 centesimi per azione agli introiti aziendali di quest’anno. Un tale cambiamento di umore fra gli analisti spiega la risalita delle quotazioni dell’azienda di Cupertino, che a fine gennaio erano scese a 93 dollari e ora invece sono di nuovo ben sopra 100, con un rialzo del 12% contro il rimbalzo dell’8% dell’indice Dow Jones.
Altre grandi novità non sono in programma per lo show di oggi. L’iWatch dovrebbe avere solo una rinfrescata nel look, con nuovi colori e nuovi materiali dei cinturini; forse nuovi accordi con marchi del lusso come Hermes per edizioni speciali. Il suo software dovrebbe essere aggiornato con la possibilità di collegare più orologi «intelligenti» allo stesso smartphone e alcune funzioni, come le mappe e le indicazioni stradali, migliorate. Non si sa come siano andate le sue vendite finora, perché l’azienda non svela i numeri. Ma secondo stime della società di ricerca Canalys, l’iWatch dovrebbe essere diventato il leader con una quota di due terzi del mercato.
Tablet
Il nuovo iPad dovrebbe avere uno schermo di 9,7 pollici con le stesse funzioni del più grande iPad Pro: la tecnologia Smart Connector e lo stylus Pencil. Quando sarà rilasciato il nuovo sistema operativo iOS 9.3, dovrebbe permettere a un iPad di essere usato da più studenti in ambito accademico. Resta da vedere se tutto questo basta a risollevare le vendite del tablet di Apple, che da otto trimestri sono in calo.
L’invitato di pietra a Cupertino oggi è Barack Obama. Domani, 22 marzo, davanti a un tribunale californiano si apre la disputa legale fra Apple e il governo americano, la cui polizia federale ha chiesto la creazione di un software ad hoc per sbloccare l’iPhone del terrorista Syed Rizwan Farook, quello della strage di San Bernardino. Cook non può ignorare il problema e dovrebbe cogliere l’occasione per spiegare meglio perché si oppone alla richiesta dell’Fbi. Dovrà trovare il giusto equilibrio fra la protezione della privacy dei suoi clienti e il bisogno di non farsi nemica la Casa Bianca.